Gli studenti della VSA del Liceo “Vercelli” tra i protagonisti della giornata promossa dall’Istituto del Nastro Azzurro

L’avventurosa storia di Eliso Porta, da via Aliberti alla medaglia al Valore Militare

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Liceo Vercelli


Concessa “a coloro i quali, per compiere un atto di ardimento (…), hanno affrontato scientemente, con insigne coraggio e con felice iniziativa, un grave e manifesto rischio personale in imprese belliche”, la medaglia al Valor Militare ha premiato atti di eroismo, in tempo di guerra e di pace, ispirati ai principi fondatori le forze armate del Paese.

Nel secondo articolo dello statuto, l’Istituto del Nastro Azzurro che raccoglie i medagliati, si propone di esaltare quei principi e quelle virtù, “particolarmente nelle nuove generazioni”: in questo senso la giornata di venerdì, organizzata dalla federazione astigiana, acquisisce un grande spessore. “Il valor militare ad Asti e Provincia nelle due guerre mondiali” è stato infatti il titolo della giornata, durante la quale la VSA del nostro istituto, assieme ai pari età del Classico, dell’Artistico, del “Monti” e dell’”Artom”, ha presentato i lavori collegati al tema dell’onorificenza.

I ragazzi si sono confrontati con la figura di Eliso Porta, medaglia di Bronzo al Valor Militare, astigiano e pioniere della crittografia italiana. Impiegato nel Servizio informazioni segrete, si distinse in numerose missioni, portando “audacemente a termine con intelligenza e sereno ardimento un difficile e delicatissimo compito”. Porta, tra le sue imprese, consentì il recupero di documenti e cifrari dallo scafo del cacciatorpediniere inglese Mohawk (azione che gli valse la Croce di Guerra). Nato ad Asti in via Aliberti (i ragazzi ne hanno richiesto una targa commemorativa), entrato in Accademia per la scomparsa prematura del padre, sviluppò presto l’interesse per la crittografia. Il suo lavoro era così rilevante che dopo l’8 settembre dovette fuggire alla caccia all’uomo delle SS, trovando riparo in un monastero del Centro Italia.

Il lavoro dei ragazzi del Vercelli rende giustizia a una figura poco conosciuta, tanto a livello locale quanto a quello nazionale, restituendo anche visibilità all’oscuro (letteralmente) lavoro dei crittografi durante i conflitti del secolo scorso. Alterando ricerca storica ad approfondimenti tecnici legati al dettaglio tecnico della crittografia (i ragazzi hanno coinvolti i colleghi nell’utilizzo proprio del “codice” Porta), gli studenti hanno riportato la giusta attenzione sulla vita e sulla figura del nostro concittadino, raccogliendo e ampliando le scarse fonti in rete (tanto che la classe pensa di provvedere personalmente curando il nuovo lemma per Wikipedia, consci della complessa operazione che contempla una simile iniziativa.

La VSA è composta da Aimone Andrea, Carapezza Matteo, Carucci Axel, Caruso Luca, Cascio Sofia, Dallosta Leonardo, Fiorentini Federico, Forina Letizia, Gotadoro Sofia, Li Greci Claudia, Marchetti Federico, Moscone Stefano, Ronfani Lorenzo Luca, Samoud Sara, Scrimaglio Viola, Turkaj Samuel, Zineddine Soukaina e hanno lavorato sotto il coordinamento della loro professoressa di Filosofia, Donatella Merlino.