A San Marzanotto si arricchisce il muro della memoria: dal 1 novembre due nuovi pannelli

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Il “Ricordamuro” di San Marzanotto sotto la grande scritta “Tutti , tutti, dormono sulla collina” che si ispira all’antologia di Spoon River, si arricchirà il primo di novembre di due nuove riproduzioni fotografiche.

Per non dimenticare chi è stato ma il cui ricordo è sempre vivo, già negli anni passati a partire del 2007, sulla parete di cinta del cimitero erano state collocate, molte
riproduzioni fotografiche di gruppi risalenti alla prima metà del Novecento: bambini dei primi anni del ‘900, giovani operaie nella fabbrica delle ciliegie “Salpa”, i ragazzi del 1908 che festeggiano la leva nel 1927 e un pranzo alla Casa del Popolo negli anni Cinquanta.

Foto storiche ma montate sui luoghi di allora come sono oggi, a significare che quelle persone sono ancora con noi. Si è poi proseguito con l’omaggio alla maestra di cucito e delle sue ragazze che imparavano l’arte del cucito e del ricamo, un pannello con la riproduzione di una compagnia religiosa “Charitas” dei primi anni del ‘900 di cui la religiosissima maestra dei lavori era stata una delle fondatrici. Poi è stata la volta di personaggi tipici che avevano sfilato al Festival delle Sagre negli anni Ottanta del’900. Sono stati anche ricordati maestri, maestre, medici, ostetrica e parroci dai primi del ‘900 a mons. Vittorio Croce. E poi ci sono le 50 persone del paese in pellegrinaggio a Crea nel 1932. Sono stati anche i ricordati Franco Rovero distillatore e alcuni personaggi legati al mondo del Palio.

Quest’anno saranno ricordati gli imprenditori che hanno svolto la loro attività a San Marzanotto: Giuseppe Perotti iniziatore in loco della prima industria vinicola, Ballarino – Nosenzo che ha dato vita all’industria di vini e liquori, Giuseppe Pinin Ercole che ha iniziato qui la sua attività con la così detta” fabbrica delle ciliegie” per poi diventare con la sua Saclà il colosso che tutti oggi conosciamo, Gianotti Gino che ha impiantato la “Gianotti freni” e che ha dato lavoro a tantissimi sanmarzanottesi, infine Pietro Saracco con la sua fabbrica di palloni “balun”. Il secondo pannello è dedicato all’avvocato Mirate che qui è nato e ha vissuto la sua
fanciullezza e che considerava San Marzanotto “il mio Paese”.

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