Le Rubriche di ATNews - Speciale 118 Sindaci

Speciale 118 Sindaci (meno uno): intervista a Mauro Rodini, sindaco di Grazzano Badoglio

Per il nostro Speciale 118 Sindaci [diventati 117 dopo l’ultima tornata elettorale con l’accorpamento di Moransengo-Tonengo, NdR] pubblichiamo oggi l’intervista a Mauro Rodini, sindaco di Grazzano Badoglio.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?
Assolutamente no.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?
Dal 2004 mi sono occupato dell’amministrazione del nostro comune con tre mandati da consigliere.
Poi, nella nostra lista civica, ci siamo confrontati, e sono stato scelto.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?
Come appena citato, sono stato per quindici anni consigliere comunale.
Null’altro.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?
Caspita! E adesso sono problemi miei!

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?
La problematica più complessa e per la quale non ero preparato è stata l’emergenza COVID.
Nei primi giorni si doveva improvvisare ma anche avere il coraggio di prendere delle decisioni e fare delle azioni che potevano anche non avere l’approvazione di tutti.
Ma, con queste decisioni tempestive e anche con un po’ di fortuna, il COVID non ha fatto vittime nel paese.
Anche la Casa di Riposo non è stata toccata dalla pandemia.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?
In un comune di queste dimensioni devi dedicare il tuo tempo ad ogni cosa, dall’aspetto sociale, ai rapporti con gli altri comuni, alle riunioni con le Istituzioni,
e poi preparare dichiarazioni, verificare e aderire ai bandi, un vero 360 gradi.
Fai tante cose che non avresti mai pensato di dover fare, come occuparsi degli affari degli altri perché i concittadini ricorrono al sindaco per tutto, anche per le questioni private.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?
Ho avuto più di una soddisfazione, ma ne cito una molto fresca perché si è risolta solo due settimane fa.
Avevamo revocato una concessione, perché non operava come previsto nel capitolato.
Il concessionario aveva fatto causa al comune e abbiamo dovuto difenderci in tribunale, dove ci hanno dato ragione. Per questo mi sento molto soddisfatto.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?
Col contatto diretto.
La presenza costante in paese nei giorni festivi, la presenza fissa in comune ogni mercoledì mattina dove ricevo tutti, appuntamenti o no, il mio telefono a portata di tutti dove rispondo sempre, gli incontri programmati ecc.
Durante il COVID ho utilizzato i video messaggi che hanno funzionato egregiamente.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no? Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?
Direi soddisfatto in quanto mi pare di vedere la stima verso di me da parte di tutti quelli con cui collaboro, gruppo consigliare e dipendenti comunali, e anche da parte della popolazione.
Continuare ha una sua validità, in quanto il primo mandato mi è servito ad imparare di fare il sindaco, potrei farlo meglio, ma non sono chiuso ad aperture verso chi ha a cuore il nostro paese, deciderà il gruppo come ha sempre fatto.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?
Premesso che è lungi da me consigliare qualche cosa ai colleghi, posso però dire di non seguire la mia esperienza iniziale.
All’inizio del mandato non ho fatto caso al problema della comunicazione.
Bisogna assolutamente comunicare con tutti, col gruppo consigliare, i dipendenti, la cittadinanza, è il solo consiglio che mi sento di dare.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?
Un sindaco avrebbe bisogno di non essere lasciato solo quando deve prendere decisioni che sono assunzioni di responsabilità molto forti.
Ci vorrebbe un aiuto forte da parte delle Istituzioni. Un sindaco deve essere sicuro che quando gli succede qualche cosa non rimane da solo.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.
Fortunatamente viviamo in una realtà, in paese, dove la situazione è sotto controllo.
I carabinieri della Stazione di Moncalvo fanno un lavoro decisivo. Sono presenti e collaborano per insegnare alla popolazione i comportamenti da tenere per affrontare i tentativi di furti e raggiri.
Il sistema di videosorveglianza funziona, e anche i carabinieri se ne servono in caso di necessità.
Direi che in questo settore siamo abbastanza a posto.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?
Abbiamo in paese un numero ridotto di casi. Mi interesso in collaborazione col COGESA che interviene sempre con vera professionalità.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?
C’è la Pro Loco, che opera veramente bene.
C è da sottolineare che molti membri dell’amministrazione fanno parte della Pro Loco, per cui si viaggia pari pari.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?
Per scaramanzia non lo cito. È troppo serio.
Magari al prossimo mandato.