Nocciole: in attesa del prezzo, Settime fa il punto sulla stagione corilicola

Bagnulo: “occorrerà pensare seriamente all’irrigazione del nocciolo”

Nell’attesa che a livello camerale si riunisca la Commissione Prezzi (data procrastinata al 5 ottobre prossimo), domenica 17 settembre, a Settime, si è parlato di “Innovazione e Promozione nella Filiera Corilicola”, in occasione della rassegna “Settime, nocciole, sapori e dintorni”, organizzata dal Comune in collaborazione con la Coldiretti Provinciale di Asti.

In particolare, a cura del Coordinatore Tecnico Coldiretti Asti Antonio Bagnulo, è stato fatto un focus su “Tecniche e Tecnologie in noccioleto per l’adattamento al cambiamento climatico”, alla luce di una stagione segnata dal caldo e dalla siccità, oltre che da seccumi da Citospora e da diffusione di Agrilo, che hanno comportato drastiche potature, caduta precoce degli amenti maschili, minore allegagione, cascola frutticini e, conseguentemente, una minor produzione aggravata dall’aumento dei costi di produzione.

Ancora presto stabilire la resa puntuale di questa stagione, essendo la raccolta tuttora in corso e, soprattutto, dovendo fare i conti con situazioni anche molto diverse tra loro, con danni diversificati e a macchia di leopardo sull’intero territorio astigiano.

Anche in questo caso, la Coldiretti Provinciale di Asti guarda in faccia al problema cercando di prevenire gli impatti economico-colturali e ritrovando nuove soluzioni adottabili nella difesa fitosanitaria, nonché intercettando bandi, che sostengano gli investimenti necessari alla protezione delle produzioni.

“La tecnologia di nuova generazione ci consente un rinnovato approccio al problema consentendo la riduzione dei fitofarmaci, ricorrendo sia a nuovi prodotti biostimolanti e ausili a basso/zero impatto ambientale sia al corretto utilizzo delle macchine irroratrici per la distribuzione di agro-farmaci – ha spiegato Bagnulo. – Inoltre, le nuove tecnologie, tra le quali, le mappe di prescrizione aeree applicate alle macchine di lavorazione, difesa e concimazione, consento interventi mirati e puntuali”.

Di particolare importanza anche la difesa del suolo, che va preservata nel contenuto della sua sostanza organica, fondamentale per la fertilità e la salute delle piante, quindi, per la resistenza ai nemici.

“Tra i diversi modi per mantenere adeguato il contenuto organico del suolo vi sono: gli apporti di letame e di compost, la pratica agronomica del sovescio (con leguminose, graminacee, crucifere e brassicacee), la minima lavorazione del suolo, l’inerbimento, la rotazione colturale e il minor utilizzo possibile di agro-farmaci – ha precisato Bagnulo. – Ricordiamo, che microrganismi e micorrize migliorano la capacità esplorativa delle radici”.

Infine, attenzione ad acqua e temperature. “Il noccioleto è sensibile agli stress idrici e termici sia a livello fogliare sia radicale. In condizioni avverse, infatti, ne conseguono, tra gli altri: perdita della vitalità dell’apparato vegetativo, minor assorbimento dei nutrienti, necrosi vascolari, disseccamenti della chioma, ridotto accrescimento, cascola anticipata delle nocciole e, infine, indebolimento con maggiore vulnerabilità ad Agrillo e Cytospora (mal dello stacco). Per questo, occorrerà considerare seriamente l’irrigazione del nocciolo”.

Per sostenere le aziende proiettate in questa direzione, è stato aperto un bando CSR 2023-2027 – Intervento SRD02. Il bando finanzia il miglioramento/ripristino degli impianti irrigui esistenti, le opere di stoccaggio delle acque irrigue e il riutilizzo di acque stagionali e/o affinate.

Nell’ambito del convegno, dibattito sul prezzo. “Occorre trovare il prezzo giusto che metta d’accordo tutti” ha precisato Isabella Ciattino, produttrice e Presidente del Consorzio di Tutela della Nocciola Piemonte Igp, “ma quando si dice tutti, devono essere proprio tutti, agricoltori in primis” ha aggiunto il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia; “vanno messi in essere accordi e sistemi che non vadano a scaricare sugli agricoltori le problematiche, penalizzando sempre e solo loro”.

“Con i suoi 5mila ettari di noccioleto circa, la provincia di Asti concorre alla produzione di qualità ed eccellenza piemontese e lo fa con particolare riguardo all’ambiente e nel rispetto delle regole; diversamente va nei Paesi extra europei come la Turchia che, invece, non osservano appieno le regole uscendo sul mercato con una concorrenza sleale – ha ricordato Furia. – Dal suo canto, Coldiretti sposa appieno il concetto di sostenibilità, nel suo significato più pieno, che deve essere inclusivo dell’aspetto ambientale, di quello sociale e, ultimo ma non ultimo, di quello economico. Diversamente, andremo incontro a paesi spopolati e a territori incolti”.

Nel frattempo, Coldiretti Asti si è attivata per richiedere il riconoscimento di stato di calamità che, indubbiamente, sanerà parzialmente i danni causati dagli eventi meteorici estremi.