Coldiretti Asti: “Il taglio della spesa fa crollare il cibo Made in Italy”

Il taglio della spesa alimentare degli italiani si trasferisce dal commercio all’industria e fa crollare la produzione di cibo Made in Italy, che si riduce del 4,5%, pari a più del doppio della media, con un impatto negativo sul valore complessivo.

E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat sulla produzione industriale di luglio, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre la riduzione per l’alimentare è del 2,4% rispetto al mese precedente.

Una frenata preoccupante, che è il risultato delle difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane, le quali, spinte dai rincari, mettono meno prodotti nel carrello, ma è anche il segnale dei problemi della filiera produttiva alle prese con l’esplosione dei costi dell’energia e delle materie prime.

Occorre lavorare per accordi di filiera, tra imprese agricole e industriali, per assicurare una più equa distribuzione del valore e per tutelare i consumatori, nonché il reddito degli agricoltori, dalle pratiche sleali“– afferma il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone.

L’agroalimentare Made in Italy ha concretamente dimostrato la propria capacità di saper cogliere l’opportunità del Pnrr e l’incremento dei fondi va nella direzione auspicata di “raffreddare” il carovita, che pesa sulle tasche degli italiani e taglia i consumi – aggiunge il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia. – Questa è un’occasione unica che va colta appieno per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo l’intera filiera, dal produttore al consumatore, ma non può prescindere dal contenimento dei rincari di energia e materie prime”.