Cocconato e il privilegio concesso da Federico Barbarossa ai Radicati: “un falso autentico”

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Riceviamo e pubblichiamo un articolo scritto da una nostra lettrice.


Esposta a Cocconato la pergamena con cui Federico Barbarossa dichiara la dipendenza diretta dei Conti Radicati dall’Impero

E’ un falso: la pergamena con cui Federico I Hohenstaufen detto Barbarossa avrebbe concesso nel 1186 il privilegio ad Ottobono I Radicati di dipendere direttamente dall’Impero fu prodotta in realtà nel 1509 dai signori di Cocconato, nel tentativo di non essere assoggettati ai più potenti vicini.

E’ quanto è emerso nell’incontro di domenica 10 settembre che ha dato il via alle manifestazioni medievali cocconatesi. Alla conferenza hanno preso parte illustri accademici come Aldo Settia professore di storia medievale all’Università di Pavia, Giancarlo Andenna, professore emerito dell’Università Cattolica di Milano, Direttore ordinario di Storia medievale e Accademico dei Lincei, Carlo Alberto Goria già sindaco di San Paolo Solbrito e appassionato di storia sabauda e l’archeologo Davide Casagrande.

Il Rinascimento vede l’affermazione delle Signorie come forma di governo politico. Agli inizi del 1500 Milano era governata dalla famiglia Sforza, Firenze dai Medici, Venezia dall’oligarchia commerciale. Nell’Italia Centrale imperava lo Stato della Chiesa e a sud il Regno di Napoli era governato dalla dinastia spagnola degli Aragona.

Nelle nostre zone, in uno scenario in cui i Francesi assediavano il Ducato di Milano, i Savoia cercavano di affermarsi, Vercelli esigeva Cocconato tra i propri vassalli, Asti e il Marchesato del Monferrato reclamavano la propria supremazia, tra i dissidi continui con la vicina Montiglio i Cocconato decisero di rivolgersi direttamente all’Imperatore Massimiliano I d’Asburgo. Lo fecero attraverso il sacerdote Giovanni Maria appartenente al ramo dei Cocconato di Robella, un uomo colto e influente, che il 23 ottobre 1509 si presentò al castello di Casale Monferrato, sede del Marchesato di Casale, richiedendo al vicario generale di fare una copia di un certo privilegio in suo possesso, per poterlo mostrare all’Imperatore. Adducendo la ragione del pericolo di smarrimento durante il viaggio, il prete richiese una copia ufficiale e autenticata da poter esibire.

Un documento ricostruito, con la parte iniziale e la parte finale prese da un documento imperiale vero che riguardava i Cavaglià, ma con la dichiarazione della dipendenza diretta dei Radicati nei confronti dell’Impero che sarebbe stata concessa da Federico Barbarossa. Questo conferiva ai Radicati una condizione paritaria e quindi l’indipendenza da qualsiasi altro potere locale. La copia venne redatta dal notaio Domenico Deati di Casorzo e autenticata da un intero gruppo di notai.

L’Imperatore prese per buono il documento e lo confermò. Grazie a questo Cocconato si oppose al precedente ordine dell’Imperatore di giurare fedeltà ai Savoia. La pergamena, restaurata e custodita presso l’Archivio di Stato di Mantova, è stata ritrovata dal cocconatese Mario Averone, profondo conoscitore e appassionato di storia, dopo lunghi anni di ricerche. “Un documento che racconta la storia di questo territorio – dice Averone – e che testimonia l’anelito di libertà, il coraggio, la forza, la determinazione di restare Cocconato e di non farsi opprimere dai vari Sforza, Savoia, e così via”.

Il Comune di Mantova ha gentilmente concesso in prestito la pergamena al Comune di Cocconato, dove rimarrà esposta fino al 10 ottobre nell’ambito della mostra allestita nella sala consigliare. Si può visitare dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00. L’ingresso costa 3 € e comprende un biglietto della Lotteria del Palio in omaggio.

Daniela Laganà

pergamena cocconato barbarossa
Un momento dell’incontro dello scorso 10 settembre

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