Frappage e controllo visivo contro la cimice asiatica: la lotta biologica-integrata di Coldiretti Asti in ambito corilicolo

Frappage e controllo visivo restano le pratiche migliori per tenere sotto controllo la cimice asiatica nei noccioleti. E’ quanto afferma la Coldiretti Provinciale di Asti che, dallo scorso mese di giugno, è tornata a caldeggiare tale intervento, tra i suoi associati, per contenere il fenomeno, intervenendo all’occorrenza e in maniera mirata.

Tra le prime aziende ad aver adottato la pratica del frappage nell’Astigiano, c’era stata la Tenuta Rila’ss a Cossombrato di Stefano Ravizza, dal 2020, in co-conduzione con la moglie Isabella Ciattino, giovane imprenditrice, da due anni, altresì impegnata nella carica di presidente del Consorzio di tutela Nocciola Piemonte Igp. Isabella, che di fatto è la titolare agricola di casa, segue personalmente e giornalmente quelle che ama chiamare “le sue figlie”, ovvero le circa 8000 piante di nocciole, di cui 800 piccole appena messe a dimora, nei 20 ettari di noccioleto diffuso.

Le sue giornate-tipo iniziano la mattina presto con i lavori manuali nel noccioleto che, a seconda della stagione, si alternano tra spollonatura e potatura, monitoraggio delle foglie e dei frutti, fino ai trattamenti previsti dal Settore Fitosanitario. Grazie ai controlli puntuali, negli ultimi due anni il raccolto è aumentato raggiungendo gli oltre 100 quintali di nocciole, su circa 10 ettari. Inoltre, dal 2021, una porzione del noccioleto è dedicata al Campo Sperimentale, di cui al progetto Nocciole di Qualità della Regione Piemonte con l’Università di Torino, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari.

I controlli visivi e il frappage sono, quindi, efficaci per monitorare la presenza sia della cimice asiatica sia di altri insetti che, potenzialmente, possono disturbare e, talvolta, compromettere la produzione corilicola.

La pratica del frappage consiste nello scuotimento energico di porzioni della chioma del nocciolo, previa la sistemazione di un telo di raccolta posto a terra, per poi verificare la popolazione dei principali insetti parassiti presenti. I campioni prelevati vengono velocemente chiusi all’interno di sacchi per poi venir analizzati dai tecnici Coldiretti, i quali ne rilevano l’incidenza in termini di percentuali di insetti dannosi.

Com’è noto, la cimice asiatica è particolarmente insidiosa, in quanto, ovidepone almeno due volte l’anno dando vita mediamente a circa 3/400 esemplari, potenzialmente dannosi per i noccioleti e non solo. Infatti, l’insetto parassita della famiglia Penatomidae attacca anche le piante da frutta, gli ortaggi e le piante da vivaio. Nelle peggiori delle ipotesi, i danni possono anche raggiungere e superare il 40% del raccolto.

“Il periodo ottimale per effettuare il frappage è tra metà e fine giugno fino ad una decina di giorni prima della raccolta” spiega Enrico Garbarino Tecnico Coldiretti Asti. “Generalmente consigliamo di eseguire il frappage una volta la settimana (meglio la mattina presto perché le cimici sono ancora addormentate e cadono a terra), per produrre dati costanti che ci consentano sia di pubblicare i bollettini sia di intervenire in forma mirata e puntuale”.

La cimice può provocare danni sia in fase di sviluppo della nocciola sia quando il guscio è già completamente lignificato, riuscendo a penetrare il guscio indurito.

“Tra i primi sintomi sul frutto, si notano una diversa consistenza e una leggera deformazione della nocciola in corrispondenza della puntura” precisa Garbarino.

“Da sempre, Coldiretti predilige e sostiene, quando possibile, la lotta biologica e la lotta integrata, come misura risolutiva o compensativa, ovvero, in grado di ridurre il ricorso agli insetticida di sintesi” spiega il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone, ricordando che “minor cimiciato equivale a maggiore qualità e quantità di nocciole”.

“In particolare” aggiunge il direttore Coldiretti Asti Diego Furia, “il frappage, svolto regolarmente secondo le indicazioni dell’assistenza tecnica Coldiretti, consente di determinare in modo scientifico gli eventuali interventi di lotta, commisurandola all’effettiva necessità, determinando beneficio al noccioleto e all’ambiente, nonché concorrendo al contenimento dei costi”