Le Rubriche di ATNews - Speciale 118 Sindaci

Speciale 118 Sindaci (meno uno): intervista a Roberto Palma, sindaco di Maretto

Per il nostro Speciale 118 Sindaci [diventati 117 dopo l’ultima tornata elettorale con l’accorpamento di Moransengo-Tonengo, NdR] pubblichiamo oggi l’intervista a Roberto Palma, sindaco di Maretto.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?
Assolutamente no.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?
È nata dal coinvolgimento di alcuni amici che frequento quotidianamente, e dalla volontà di fare rivivere questo paese (che è il mio paese) nonostante tutte le difficoltà che sapevo avrei dovuto affrontare.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?
Ero stato consigliere di opposizione in una ormai lontana legislatura (nel 2000).

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?
Aveva inizio un nuovo percorso ai fini sociali a cui avrei dedicato tempo, energie e risorse. Ho realizzato di avere la possibilità di condividere con i miei collaboratori, iniziative volte a migliorare la vita e lo sviluppo del paese.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?
L’emergenza COVID. Ho dovuto affrontare, come tutti i colleghi una situazione in cui nessuno ti dava istruzioni. Dedicare tempo, risorse economiche, finanziarie, organizzative, il tutto appesantito dal fatto che partivo con un handicap notevole perché ero stato appena eletto a questo incarico.
E per l’emergenza, si è fermato proprio tutto.
Non è stato un periodo facile.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?
Oltre alle riunioni che occupano una notevole parte del tempo di un sindaco, anche se sono utili per confrontarsi e creare sinergia nel territorio, devo dedicare anche parte del mio tempo al GAL in cui sono stato eletto nel Consiglio di Amministrazione.
Poi, in un paese di 400 abitanti, il sindaco è sicuramente il riferimento di tutti.
Bisogna stare ad ascoltare i problemi dei cittadini che possono essere relativi a lavori pubblici ma anche a questioni private.
Per i concittadini il sindaco diventa un po’ come un confessore per cui si è sempre attivi e non esistono più giorni festivi e orari di ufficio.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?
Sono diverse le cose che mi hanno dato soddisfazione, ne cito alcune che derivano da una decisione mia e di tutto il mio gruppo, che ha rinunciato, fin dall’insediamento ad ogni indennità.
Con questi “risparmi” abbiamo:
-Installato un sistema di videosorveglianza, cosa che non era mai stata affrontata tempi addietro dalle amministrazioni precedenti, il tutto per offrire alla popolazione maggior sicurezza e quindi tranquillità.
-Acquistato un mezzo di locomozione che viene utilizzato da un gruppo di volontari per il trasporto di anziani e persone in difficoltà o meno abbienti, verso e dalle strutture sanitarie o semplicemente alla farmacia o supermercato che distano cinque chilometri. Questa iniziativa è un fiore all’occhiello per il nostro paese.
-Dare contributi annuali destinate al finanziamento delle nostre associazioni, Pro Loco, Polisportiva, Parrocchia, e l’associazione di volontari denominata “Cerchi nell’acqua” che ha la sua sede a Cantarana ma opera anche qui in paese.
Questi contributi permettono di incrementare le attività sul territorio e di finanziare qualche piccolo lavoro di manutenzione ordinaria sulle infrastrutture che ospitano le sedi delle nostre associazioni.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?
In un paese di queste dimensioni il sindaco deve essere un riferimento disponibile fisicamente, presente in tutte le attività pubbliche, comprese quelle religiose, e questo avviene con regolarità.
Poi il mio numero di telefono cellulare è esposto in bacheca, ed io rispondo sempre e a tutti.
Ci sono poi dei gruppi telefonici o di whatsapp di cui faccio parte e dai quali traggo e deduco esigenze e criticità del territorio.
Esiste anche un giornalino stampato a Villafranca che periodicamente utilizziamo per pubblicare, nelle pagine dedicate al nostro comune, l’elenco dei lavori e delle attività svolte durante l’anno in corso.
Abbiamo anche il sito internet del comune che teniamo costantemente aggiornato.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no? Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?
Soddisfatto direi di si, anche se purtroppo a causa della burocrazia devo subire spesso dei rallentamenti nelle attività intraprese.
Continuare per altri mandati. Questo lo deciderà il paese, il gruppo dei consiglieri e tutta la squadra con cui collaboro.
Solo facendo squadra si può riuscire ad amministrare al meglio questa nostra piccola realtà.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?
Creare gruppi di volontari, persone innamorate del proprio territorio che dedicano tempo, mezzi e anche denaro per la salvaguardia e il bene del paese.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?
Sicuramente di meno burocrazia e poi la possibilità di impiegare le somme destinate dallo Stato alle esigenze reali del territorio amministrato.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più?
Si tratta di una priorità. La messa in funzione del sistema di videosorveglianza ha parzialmente tranquillizzato la popolazione, prima vittima di alcuni furti nelle case.
La vicinanza della stazione dei carabinieri, con i quali si è creato un ottimo rapporto di stima, collaborazione e fiducia reciproca, aiuta a mantenere alta l’attenzione del territorio su questo tema.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?
Le difficoltà economiche che hanno colpito una buona parte degli italiani sono vissute anche qui in paese.
La necessità di utilizzare mezzi di trasporto personali anche solo per andare a fare la spesa aumenta i costi quotidiani delle famiglie.
Avere a disposizione qualche risorsa per aiutare le famiglie meno abbienti sarebbe di estrema utilità. Magari la si potrebbe ottenere lavorando sulla diminuzione del costo energetico.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?
Si ci sono, e le ho già elencate precedentemente. Collaborano tutte con il comune per il mantenimento delle aree verdi, per la manutenzione ordinaria delle strade comunali e quelle bianche (vicinali) e anche dell’area cimiteriale.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?
Vorrei innanzitutto sottolineare ciò che abbiamo già realizzato: è stata costituita un’associazione di volontari che, gratuitamente, dedicano tempo e risorse per lavori di giardinaggio, manutenzione cimiteriale, e per ogni esigenza che si manifesta nel nostro “piccolo” paese.
Le associazioni esistenti, Pro Loco, Polisportiva, Gruppo Alpini e Volontari della Parrocchia stanno lavorando in sinergia con l’obiettivo di promuovere iniziative sul territorio, creare occasioni di incontro, manifestazioni culturali, sportive e gastronomiche, riunire i cittadini, aumentare la visibilità della nostra comunità sul territorio.
Inoltre abbiamo promosso interventi per garantire la sicurezza dei cittadini.
Intanto abbiamo ottenuto dalla Parrocchia un fabbricato ora fatiscente che vorrei ristrutturare per realizzare un locale per incontri sociali, e perché no? Una Vineria.
Sarebbe un luogo di incontro anche solo per una partita a carte o scambiare due chiacchiere davanti ad un buon bicchiere di vino.