Inclusione e peer education all’Istituto Alfieri di Asti: formato un team di studenti

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Prosegue all’I.I.S. “V. Alfieri” il coinvolgimento diretto degli studenti nelle pratiche inclusive, grazie all’attenzione costante che la Dirigente Scolastica Maria Stella Perrone dedica a questo tema.

Dopo la formazione sull’identità di genere che si è svolta a febbraio, coinvolgendo tutti i rappresentanti di classe che a loro volta hanno formato i propri compagni, si torna a parlare di peer education per costituire un team di studenti delle classi seconde, terze e quarte che si occuperà di inclusione a 360 gradi a partire dal prossimo anno scolastico.

Questo team avrà il compito di gestire l’accoglienza dei nuovi iscritti, fornire sostegno motivazionale, emotivo e psico-relazionale, nonché condividere metodi di studio per promuovere un autentico benessere a scuola in sinergia con gli insegnanti, i consigli di classe e l’intera istituzione scolastica. Il tutto sarà guidato dai referenti per l’inclusione, lo sportello di ascolto e la lotta contro il bullismo e il cyberbullismo.

Il 7 giugno scorso, nell’Aula Magna dell’Istituto, si è tenuto il primo incontro informativo/formativo. Un nutrito gruppo di studenti volontari, rappresentanti delle tre sezioni (Liceo artistico, classico e Istituto professionale), ha incontrato i professori Carlo Bavastro, Paola Bombaci ed Emanuela Carelli. La professoressa Carelli è responsabile dello sportello di ascolto, referente per la lotta contro il bullismo e il cyberbullismo nonché ideatrice del progetto. Durante l’incontro, la professoressa Carelli ha presentato l’importante iniziativa, delineando gli ambiti in cui il team appena costituito opererà (che includerà anche la professoressa Fedra Turello).

Praticamente, il team si occuperà di tutti i bisogni educativi speciali, sia temporanei che permanenti, che vanno dalla difficoltà momentanea nelle relazioni con i compagni di classe a situazioni psicologiche più complesse (come disturbi alimentari o disforia di genere, solo per citarne alcuni esempi), oltre che dei disturbi dell’apprendimento (di cui si occuperà il professor Bavastro) e delle disabilità. Un aspetto interessante, in un’ottica sempre più inclusiva, è l’intervento della professoressa Bombaci sulla necessità di passare dal concetto di “dis-abilità” (come negazione indifferenziata e stigmatizzante di qualunque abilità) al concetto più positivo e costruttivo di “neuro-diversità”, che comprende le diverse potenzialità e risorse fisiche e cognitive di ognuno di noi.

L’aspetto più significativo dell’incontro è stato l’entusiasmo e l’interesse mostrato dagli studenti presenti. Hanno dimostrato grande partecipazione e voglia di lavorare in squadra, collaborando tra loro e con gli insegnanti per rendere la scuola migliore.

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