Il Tri-Angolo di Fabio Mengozzi: La Musica del Treno

Sesto appuntamento del 2023 con la rubrica mensile che arricchisce le proposte per i lettori di Atnews.it.

La Musica del Treno

Ha fatto la sua comparsa all’inizio dell’Ottocento, destinato ad incidere sulla nostra società modificando radicalmente le nostre abitudini. Oggi è rapidissimo e in grado di collegare località anche molto distanti; rispetto ai suoi antenati, è inoltre dotato di molti confort per il viaggiatore. Ancora in lontananza, con un fischio ci avvisa del suo imminente arrivo; poi, il fragore diviene sempre più sonoro, infine si arresta nell’attesa di accogliere i passeggeri. Una volta a bordo, altri suoni permeano l’ambiente, taluni umani, altri nuovamente meccanici. Ovviamente stiamo parlando del treno, uno dei principali mezzi di trasporto attualmente utilizzati.

Diversi compositori si sono ispirati al treno per creare nuovi brani: da Arthur Honegger, appassionato di treni a vapore, che nel 1923 scrisse “Pacific 231”, sino al contemporaneo Steve Reich. Anche se particolarmente ampia, alla gamma di rumori prodotti dai treni solitamente non prestiamo sufficiente attenzione. Cosa che invece il compositore francese Pierre Schaeffer fece nel 1948 componendo il suo “Étude aux chemins de fer”, considerato il primo brano di musica elettroacustica. Il materiale utilizzato per la creazione di questo pezzo è esclusivamente costituito dai suoni registrati dal compositore in prossimità di treni, reperti sonori che vengono poi manipolati e organizzati. Un esperimento pionieristico che aprì la strada a molte successive ricerche.

Fabio Mengozzi

“Il Tri-angolo di Mengozzi” prende spunto da un intervento sul nostro quotidiano del musicista astigiano di fama internazionale Fabio Mengozzi, compositore, pianista, direttore d’orchestra e docente di musica, in seguito ai fatti di Corinaldo (clicca QUI).

L’obiettivo della rubrica è quello, sempre nel massimo rispetto delle scelte musicali di tutti, di fornire con nozioni semplici un punto di vista alternativo da quello che offrono ogni giorno i media, di educare ed indirizzare i giovani alla musica profonda, spirituale, in modo da ampliare le possibilità di scelta nell’ascolto della musica.