Non parte il corso enogastronomico ad Asti, l’amarezza dell’Istituto Penna: “Mancanza di considerazione nei confronti delle famiglie e del territorio”

Il nuovo corso “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” che doveva iniziare il prossimo anno scolastico, 2023/24, presso la sede di Asti dell’Istituto “G. Penna” non verrà attivato.

“Una vicenda che ha generato molte perplessità nella sua gestione, lasciando grande amarezza tra tutto il nostro personale docente, tecnico e amministrativo” commenta il dirigente dell’Istituto Scolastico, prof. Renato Parisio, nella mail in cui cu invia per opportuna conoscenza e divulgazione la lettera redatta e deliberata dall’istituto “Penna” in cui “si vogliono così portare a conoscenza dell’opinione pubblica i dettagli” e inviata ai seguenti enti di riferimento: l’Amministrazione Provinciale (alla c.a. Presidente Rasero Maurizio e p.c. ai Membri Giunta provinciale Nosenzo Simone, Corino Angelica, Ferrero Ivan, Gaeta Tiziana, Gallareto Luigi, Gamba Andrea, Macchia Anna, Malandrone Mario, Migliasso Davide, Rabellino Sara), alla Regione Piemonte (c.a. Presidente Cirio Alberto, Vice Presidente Carosso Fabio, Assessore Istruzione Chiorino Elena), all’Ufficio Scolastico Territoriale (c.a. Dirigente Bergonzi Laura) e all’Ufficio Scolastico Regionale (c.a. Dirigente Suraniti Stefano) (clicca qui per scaricare il testo integrale della lettera —–>>>> Lettera I.I.S.G.Penna)

Nella lettera il dirigente scolastico ripercorre l’iter iniziato “nell’autunno 2022 con la proposta di attivazione di un percorso enogastronomico presso la sede di Asti in affiancamento a quello già operativo presso la sezione associata di San Damiano. A tal fine sono state sviluppate tutte le procedure previste nel pieno rispetto dei tempi dettati dalla Provincia che, nella seduta del 27/10/2022 ha approvato. A sua volta la Regione Piemonte, con atto n. 24-6370 del 28/12/2022, ha deliberato l’indirizzo richiesto e, di conseguenza l’istituto ha avviato tutta una serie di iniziative promozionali. In data 27/01/2023 quando ormai mancavano pochi giorni alla fine delle iscrizioni, il Dirigente scolastico viene informato che il nuovo percorso non potrà più essere attivato in quanto non più disponibili i fondi necessari per il ripristino delle cucine. Nel frattempo si sono consolidati i numeri degli iscritti, 18 per la sede di Asti e 17 per quella di San Damiano. In data 17/03/2023 la Provincia inviava al Dirigente una comunicazione, accompagnata da una corposa relazione tecnica, dove si invitava ad una più attenta analisi delle criticità esposte chiedendo di fatto di posticipare al successivo anno scolastico 2024/2025 l’avvio del corso presso la sede di Asti. Le motivazioni erano legate alle difficoltà economiche dell’Ente e ad una paventata sovrapposizione dei bacini di utenza che avrebbe svantaggiato la sede di San Damiano.”

Il dirigente però ricorda che sui giornali locali erano apparsi articoli in cui veniva evidenziate “le perplessità manifestate dall’Agenzia Formativa Colline Astigiane di Agliano sull’opportunità della decisione assunta prevedendo ripercussioni molto negative sugli iscritti presso il proprio centro. Successivamente, da parte di alcuni consiglieri provinciali, è stata redatta un’istanza inviata ai sindaci della provincia con l’invito a sottoscriverla e ad inviarla al presidente della provincia per un successivo inoltro al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale, al Dirigente Scolastico e alla Regione Piemonte, per chiedere formalmente la sospensione del corso per l’anno scolastico 2023/2024. In questa istanza si fa esplicito e circostanziato riferimento alla problematica sollevata da “Agliano” ipotizzando inoltre difficoltà dell’Agenzia a sostenere l’attuale struttura di collaboratori e dipendenti.” E nella lettera si fa riferimento al Sindaco di San Damiano che, secondo quanto pubblicato dalla stampa locale, “manifesta pubblicamente la totale contrarietà del comune all’apertura facendo proprio riferimento alla questione “Agliano” e alla sottoscrizione proposta ai sindaci.”

“Tutti questi accadimenti, così reiterati e quasi volti a far passare il Penna come la “madre” di tutte le problematiche della Provincia, hanno indotto l’istituto a formulare alcune deduzioni:
– la disponibilità della scuola a sostenere i costi di trasporto per inviare gli allievi della classe di Asti presso la cucina di San Damiano consentendo così l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione nell’anno 2023/24 non è stata neppur presa in considerazione; allo stesso modo non si è dato peso all’impegno dell’istituto di acquistare in modo autonomo le dotazioni e gli arredi per l’implementazione delle cucine.
Quindi forse le motivazioni addotte in primis per giustificare la richiesta di rinvio non erano le sole e forse neanche quelle più rilevanti. L’istituto si è interrogato a lungo e, dopo le perplessità manifestate dall’Ufficio Scolastico Territoriale in fase di assegnazione degli organici, ha preferito far valere il proprio senso di responsabilità inviando comunicazione agli iscritti di Asti della mancata attivazione del corso. Questo per permettere loro di operare una scelta oculata, anche se tardiva e non imputabile alla responsabilità della scuola, di modifica delle decisioni iniziali” si legge nella lettera dell’Istituto Penna.

In conclusione, nella missiva inviata dal dirigente scolastico, ecco alcune riflessioni:
“Alla fine di questa “insolita” vicenda corre però l’obbligo di alcune riflessioni:
– l’Ente Provincia ha disatteso un preciso impegno assunto anche nei confronti della Regione Piemonte, manifestando assoluta mancanza di considerazione delle conseguenze che la decisione poteva avere nei confronti delle famiglie, del territorio e dello stesso Istituto Penna.
– In un contesto vocato al turismo e con evidenti margini di sviluppo privare il capoluogo di un’offerta formativa statale esclude di fatto un’importante porzione del territorio dal poter intraprendere un percorso di studi coerente con la vocazione territoriale.
– Il percorso statale inoltre non prevede la corresponsione da parte degli allievi di contributi economici se non una quota annuale come “contributo volontario” fra l’altro di entità modesta.
– L’orientamento “sposato” dalla Provincia potrebbe essere interpretato come una tutela di un interesse privato a scapito di un’istituzione pubblica ed anche come una discriminazione tra utenti che possono o meno accollarsi impegni economici rilevanti.”

E poi uno sguardo al futuro che l’Istituto non prevede per nulla roseo:
“Detto questo è necessario anche sviluppare una proiezione futura alla luce di quanto esposto nella lettera della Provincia del 17/03/2023 dove si chiede all’Istituto di “posticipare al successivo anno scolastico 2024/25 l’avvio del corso presso la sede di Asti”.
Quindi sostanzialmente la Provincia si impegna ad onorare il suo intervento durante il prossimo anno scolastico 2023/24, in modo da consegnare i locali in tempo utile per l’avvio dell’anno scolastico 2024/25. Viste le problematiche sollevate e la loro “improbabile” variazione nel medio periodo, considerata la fiducia riposta nell’Ente ai minimi livelli non si ritiene verosimile che le promesse vengano mantenute.

Allora è opportuno ipotizzare uno scenario futuro:
– Il corso presso la sede di San Damiano, considerata la limitatezza del bacino di utenza e le difficoltà logistiche per raggiungerla, andrà ad estinguersi per una fisiologica mancanza di utenti;
– Il corso presso la sede di Asti non verrà attivato per motivazioni che nulla hanno a che vedere con l’opportunità di fornire al territorio provinciale un percorso statale coerente con le potenzialità occupazionali del territorio;
– Le famiglie dei nostri iscritti, Agrario ed Enogastronomico imputeranno all’Istituto “Penna” l’incertezza venutasi a creare con conseguente perdita di immagine e di credibilità che inevitabilmente si ripercuoterà sulle future iscrizioni.”

“In conclusione vorrei manifestare la mia personale amarezza per una vicenda gestita in modo superficiale ed approssimativo ma le cui ripercussioni saranno unicamente a carico di chi, la scuola, ha unicamente a cuore la crescita dei propri allievi e la creazione di opportunità occupazionali per gli stessi” la chiosa finale del Dirigente Scolastico Renato Parisio