Mancata attivazione del corso enogastronomico al Penna di Asti: “Un pasticcio che costituirebbe un precedente pericoloso”

Come era prevedibile la notizia della mancata attivazione del corso “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” che doveva iniziare il prossimo anno scolastico, 2023/24, presso la sede di Asti dell’Istituto “G. Penna” ha suscitato immediate reazioni.

Il primo ad esprimere il suo pensiero è il consigliere provinciale Mario Malandrone, che ha vissuto dall’interno la questione, come lui stesso ricostruisce ricordando come, appena eletto, in Consiglio Provinciale ad ottobre 2022 veniva discussa la Proposta di Delibera sulla “Richiesta di attivazione percorso professionale Settore Servizi Indirizzo per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera dall’Istituto d’Istruzione Superiore G. Penna” in cui venivano indicate diverse motivazioni come, tra le altre, la predisposizione dell’economia verso una vocazione enogastronomica ed alberghiera, l’inserimento di un corso professionale enogastronomico di ospitalità alberghiera costituisca il giusto completamento dell’offerta formativa fornita dalla scuola in materia di formazione nell’attività agricola ed enogastronomica, la disponibilità della scuola di cinque aule per l’inserimento del nuovo corso mentre la Provincia di Asti ha in fase di esecuzione la progettazione definitiva del laboratorio, che l’analisi effettuata dalla scuola prevedeva l’iscrizione di un numero sufficiente di allievi stabilito dai criteri per avviare il corso, usufruendo di un bacino d’utenza che oltre ad interessare il capoluogo, dove la tipologia di offerta formativa non è presente, tende a captare anche le richieste del sud astigiano, della Val Belbo e del nord est del territorio provinciale.
Il Consiglio Provinciale delibera l’attivazione corso professionale Settore Servizi Indirizzo per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera presso l’Istituto d’Istruzione Superiore G. Penna di Asti.

“Inutile dire che sulla delibera e quanto contenuto nella pratica relativa al dimensionamento e all’indirizzo Alberghiero ad Asti sono concorde. Non solo vi è richiesta di studenti per un percorso scolastico, ma il Penna ha anche un percorso per adulti che realizza in collaborazione con Il CPIA che conta più di sessanta iscritti e che permette a decine di adulti di conseguire un diploma su un settore strategico per il territorio. Quindi voto a favore per la proposta di dimensionamento” spiega Malandrone che poi spiega l’iter che è stato innescato da tale proposta: “Il Penna fornisce una integrazione documentale espressamente voluta dalla Regione che in data 28/12/2022 con delibera n. 24-6370 approva l’indirizzo richiesto specificandone le motivazioni:
-l’indirizzo risulta complementare rispetto all’offerta formativa già attivata presso la sede di Asti, presso cui è attivo l’indirizzo dell’Istituto Tecnico “Agraria Agroalimentare e Agroindustria” con le articolazioni di “Produzioni e Trasformazioni” e “Viticoltura”; l’indirizzo Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera in Asti non risulta sovrapporsi allo stesso indirizzo attivo presso la succursale di San Damiano d’Asti, in quanto il bacino di utenza risulta differente, con propensione verso il sud dell’astigiano o verso l’albese anziché verso il capoluogo;
– gli sbocchi occupazionali sono legati alla vocazione enogastronomica e alberghiera dell’astigiano, che sta registrando un incremento nel numero delle strutture;
– l’edificio della sede di Asti dispone di adeguati spazi, in cui possono essere utilizzati
alcuni laboratori dell’I.T. Agrario, ed è in fase di progettazione definitiva il laboratorio di cucina i cui costi di realizzazione saranno a carico della Provincia, mentre saranno a carico dell’I.I.S. i costi delle attrezzature.”

“A quel punto l’Iter innescato fa si che la scuola promuova i corsi, in tutti i modi che può fare una scuola. L’obiettivo è avviare una classe e il termine delle iscrizioni è il 30 gennaio. Inutile anche dire che una Delibera Regionale, frutto delle delibere di Collegio Docenti, Consiglio di Istituto e in particolare della Delibera sul dimensionamento proposto dalla Provincia di Asti viene trasmessa poi all’USR e vi sono poi implicazioni difficili da fermare. Ed è dunque con sorpresa che circa un mese fa ricevo (come tutti i Consiglieri Provinciali) una missiva, in cui il Dirigente Scolastico del Penna, ci chiede conto di un possibile ripensamento della Provincia di Asti in merito all’avvio del corso” dichiara Malandrone. “Per il grande rispetto che nutro per Colleghi Consiglieri, credo che la problematica verrà risolta. Tra le altre cose tale ripensamento pare essere manifestato a pochi giorni dalla scadenza delle iscrizioni, nella lettera si legge di incontri il 27 gennaio. Nella missiva ovviamente il Dirigente pare risoluto a proseguire ciò che gli è stato autorizzato, ricordiamo bene su indicazione di una delibera Provinciale e di una Delibera Regionale.
E’ nelle sue piene facoltà, Mi sembra così lapalissiano che il Penna nella sua autonomia possa e debba proseguire con questa lodevole iniziativa, a fronte di autorizzazioni e iscrizioni raggiunte.”

A più riprese provo a manifestare che non si può certo cambiare idea ora, dopo le iscrizioni e ad avvalorare tale scelta a fronte di un primo anno (con iscrizioni che permettono di farlo), con un corso per adulti con un gran numero di iscritti che gravitano su Asti. Anche perchè gli impegni della Provincia sul settore istruzione sono scritti nero su bianco e deliberati dalla Regione. Davvero non posso credere a questa tergiversare della Provincia di Asti, dopo che l’iter è già stato fatto e concluso. Eppure, l’I.I.S. Penna avvierà (anche se ora il condizionale è d’obbligo) nel prossimo anno scolastico due prime: una ad Asti e una a San Damiano, quindi rispondendo alle esigenze di un territorio vasto e fornendo un percorso che può attirare studenti dai vari Comuni, ma anche da Comuni di altre Province. I corsi possono partire anche per deroghe vista la presenza di alunni con disabilitá e i numeri su Asti e San Damiano sono di tutto rispetto visto che quella di Asti è una partenza gestita in poco tempo. È chiaro che il bacino di utenza dei due plessi è sostanzialmente diverso: Ad Asti potrebbero giungere da Comuni del’Astigiano da est, nord e sud.
Mentre San Damiano intercetterebbe studenti interessati al diploma da Comuni della Provincia intorno a San Damiano ma anche dell’area verso Alba. Un percorso nuovo sulla città capoluogo che in pochi mesi, comunque, raggiunge le iscrizioni per due prime è un percorso destinato a crescere” continua il consigliere provinciale.

“Può essere legittima la preoccupazione del comune di San Damiano, sul cui plesso la Provincia ha investito risorse, ma l’Istituto Penna ha garantito comunque una prima e i numeri (tenuto conto che nei professionali in genere vi è ancora margine per nuove iscrizioni). Il trend demografico degli studenti in Provincia è in calo e in assenza di percorsi e spesso per attrazione di altri poli (Alba, Chieri, Torino, Casale, Alessandria) molti studenti residenti in Provincia si recano altrove. Forse su San Damiano come sull’attrattività del capoluogo di Provincia occorrerebbe almeno interessarsi maggiormente di trasporti efficaci ed efficienti. È chiara la fuga di studenti altrove. È un tema che abbiamo dibattuto molto, anche tra noi Consiglieri spesso ci siamo detti che è importante rilanciare l’Istruzione Superiore sul nostro territorio, ma per farlo i percorsi devono esserci e essere attrattivi.
E il percorso Alberghiero di diploma è attrattivo verso i territori vicini, in quanto non è formazione professionale (che è presente su varie cittadine intorno ad Asti). Per esempio, non vi sono Percorsi per il Diploma nè a Chieri, ne ad Alessandria, ne ad Acqui, né ad Alba. E il percorso su Asti che verrà fatto dall’Istituto Penna lo è” spiega Malandrone.

Ad attirare l’attenzione del consigliere provinciale è un articolo apparso su un quotidiano locale dove “la Presidente del Consiglio di amministrazione della società che gestisce l’Agenzia di Formazione Professionale “Colline Astigiane”, un Agenzia di Formazione che forma ottimi professionisti, lamenta in modo forte, la nascita di un percorso di Istruzione (quindi finalizzato ad un Diploma professionale) sul territorio. Lo fa quasi a lanciare un appello, sul non far nascere un percorso di Istruzione, ma le Istituzioni Scolastiche sono autonome, la Provincia è chiamata a pronunciarsi sui percorsi scolastici e le sedi da attivare. Un po’ come se un Agenzia di Formazione che forma ottimi manutentori operatori meccanici che trovano lavori molto apprezzati, chiedesse ad un Istituto di Istruzione Superiore (pubblico e autonomo) di non fare percorsi per il diploma di Manutenzione e Assistenza Tecnica o di Perito Meccanico, o chiedesse alla Provincia di non autorizzarlo. In questo caso l’appello poi risulta tardivo, visto che la delibera Provinciale di dimensionamento è stata già deliberata da Provincia e accolta dalla Regione” commenta Malandrone su quanto contenuto nell’articolo, spiegando poi che sempre la presidente abbia dichiarato, spingendosi a un parere sul dimensionamento scolastico: “Probabilmente l’istruttoria non ha tenuto conto di quella che è la realtà formativa del territorio. Rispetto all’apertura dell’indirizzo su Asti, la delibera parla di un possibile conflitto solo con il corso “gemello” di San Damiano, senza però tenere in considerazione che su Asti c’è già da anni una scuola che forma nel settore enogastronomico: l’Afp Colline Astigiane, già detta Scuola Alberghiera di Agliano”. Preoccupazione che può liberamente manifestare, ma con un punto di partenza non corretto: Istruzione e Formazione Professionale son due cose diverse” spiega Malandrone.

“E a dirlo è la stessa Presidente sempre nello stesso articolo: “Essendo un istituto statale, il Penna ha il quinto anno con il diploma che consente l’accesso all’università – sottolinea Conti – Noi, come tutte le scuole di formazione, possiamo arrivare solo fino al quarto”. I due mondi si possono integrare, l’istruzione riconosce i percorsi dell’obbligo scolastico assolti con la formazione, possono collaborare, ma la Formazione Professionale e l’Istruzione Professionale sono soggetti diversi, hanno obiettivi diversi, hanno anche approcci diversi e hanno titoli in uscita diversi, lo dice la stessa Presidente della Società consortile. Anche se lancia una proposta curiosa: “La contro proposta è di attivare solo il quinto anno nell’Istituto”. Eppure i percorsi di Istruzione mica si attivano solo per il 5° anno. Inoltre la ragione sociale dei due Istituti è totalmente diversa e mentre l’I.I.S Penna è una scuola Pubblica, La Società Consortile che gestisce l’Agenzia di Formazione Professionale delle Colline Astigiane si è costituita nel 1998, da sinergie territoriali pubbliche e private. È vero che soci della Società Consortile sono anche alcuni grandi Comuni del territorio, anche rappresentati in Consiglio, ma le scelte sui percorsi di Istruzione da attivare non dovrebbero essere influenzati dalle richieste della Società Consortile che gestisce l’Agenzia di Formazione “Colline Astigiane”” precisa il consigliere provinciale.

“Pur stimando il prezioso e utile lavoro, in termini di formazione dell’Agenzia formativa “Colline Astigiane”, che è stata ed è un‘eccellenza, non posso immaginare che dovremmo rinunciare a un percorso di Istruzione sul nostro territorio. E allora mi sto chiedendo che avviene in Provincia, quali tentennamenti si stanno avendo rispetto ad una decisione già presa? Ho aspettato ben quasi due mesi a capire che capitasse, per il grande rispetto che ho per
Colleghi, Uffici e per il mondo dell’Istruzione lasciando che le parti si incontrassero, ma si sono palesate evidenti prese di posizioni giornalistiche che mi hanno fatto pensare che tale tentennamento sia portato da interessi contrapposti. Dopo un’ottima decisione presa, ora ci lasciamo in qualche modo influenzare da Enti che non fanno parte del mondo dell’Istruzione Pubblica? Lasciare “in solitudine” , “senza gli impegni presi in delibera” un Istituto Scolastico sarebbe davvero un precedente non bello per l’immagine del territorio. Un territorio a vocazione turistica e enogastronomica come il nostro, dovrebbe promuovere un percorso di Istruzione come questo che avvia il percorso nel capoluogo di Provincia. Mi auguro che non si confonda “Formazione professionale”, con “Istruzione” : due mondi diversi. Mi auguro altresì che i dubbi e la richiesta di chiarimento da parte del Dirigente del Penna, siano già superati e che si possa partire con il sostegno degli Enti nel 2023/24 con il percorso Settore Servizi Indirizzo per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera presso l’Istituto d’Istruzione Superiore G. Penna di Asti” prosegue Malandrone.

“Ho votato una delibera sul dimensionamento che conteneva questa Proposta alla Regione e faremo una pessima figura a non accompagnare con impegni e sostegno tale nascita. Se ciò dovesse accadere, quale fiducia potrebbero riporre le Istituzioni Scolastiche pubbliche in futuro su un piano di dimensionamento predisposto dalla Provincia. Mi auguro inoltre che la Provincia, che non si occupa di vagliare i percorsi di formazione, ma del dimensionamento scolastico (quindi dell’istruzione) non si faccia suggestionare da una concorrenza tra Formazione e Istruzione, che sono ambiti ben diversi. Far questo costituirebbe un precedente, a cui poi le Agenzie di Formazione potrebbero rifarsi per chiedere di non attivare percorsi per il Diploma negli Istituti Scolastici. Inoltre vi sono studenti che si sono iscritti a tale percorso e non sono “pacchi” che possiamo collocare dove “non disturbano” concorrenze, equilibri. Vi è un iter “istituzionale”, “scolastico” che si è messo in moto e tornare indietro sarebbe un precedente storico” puntualizza Malandrone.

“A inizio marzo nonostante l’avessero votata, alcuni Consiglieri Provinciali esprimono dubbi sulla partenza del Percorso ad Asti. Il Presidente sgombera il campo da una possibile difesa dell’esperienza di formazione rispetto all’Istruzione (richiamando al compito dell’Ente Provincia), ma prende mandato da gran parte del Consiglio Provinciale di scrivere al Preside del Penna, il contenuto accompagnato a una relazione tecnica è : Puoi avviare il percorso, ma per una serie di motivazioni, ti invitiamo a riflettere. La riflessione che si chiede poggia soprattutto sulla paura di perdere il percorso di San Damiano, eppure il Penna ne ha assicurata la partenza. Si fonda sugli investimenti fatti, sulla difficoltà a fare le cucine ad Asti, nonostante il Penna possa usare i fondi PNRR. Probabilmente farà leva sui numeri (che di fatto ci sono), ma sarebbe interessante andare a vedere altre classi attivate di nuovi percorsi nell’astigiano, se erano più numerose. Una relazione tecnica dovrebbe accompagnare tale missiva, come fa a non contraddirre le precedenti relazioni tecniche che invece chiedevano l’attivazione del percorso?
E parallelamente parte una petizione che arriva ad alcuni Sindaci e che invita a difendere il Percorso di san Damiano e udite il Centro di formazione professionale di Agliano (?), in quanto si rimarca il fatto che molti Comuni ne siano soci. Normalmente non dovrebbe influenzare l’agire politico di chi invece ha il compito di occuparsi di Istruzione. Petizione promossa da Consiglieri Provinciali (quali?), che va a contraddire ciò che si è votato precedentemente e che costituisce ingerenza politica sul settore della scuola e sulla sua autonomia. La raccolta firme di Sindaci (probabilmente ignari del ruolo della Provincia?) di Consiglieri Provinciali (non dovrebbero essere ignari del proprio ruolo) mira a difendere fondamentalmente la realtà di formazione professionale. Le domande si pongono a questo punto? Quante famiglie porteranno i propri figli a San Damiano non ci fosse l’attivazione del corso ad ASTI? Io credo poche.
Perché si decide di perdere un percorso così importante ad Asti, con il rischio di mettere fine a una preziosa occasione?” si domanda il consigliere provinciale.

“Con la perdita del percorso ad Asti, quanti docenti si perderanno, quanti posti non avranno le ore necessarie per una cattedra intera? Il problema occupazionale non è certo secondario, quando si tratta di pensare percorsi interessanti che attirino studenti sul nostro territorio, visto anche il trend demografico. Insomma nonostante Rasero inviti tutti a non prendere decisioni influenzati da pressioni di Agliano, parte un invito a tutti i Sindaci della Provincia ad ostacolare il percorso su Asti del Penna (promosso pare da Consiglieri provinciali, quali?). È un cannoneggiamento ingiustificato, stonato. A fronte di tutto ciò invito altresì il Presidente della Provincia, a biasimare alcune forme di pressione, a fare gli interessi della Scuola Pubblica e anche di un Istituto storico del Capoluogo di Provincia (di cui è Sindaco), ma anche di fare gli interessi dei cittadini che vivono sul territorio della Provincia (giovani e adulti) perseguendo un loro diritto: migliorare il proprio livello di istruzione” l’appello di Malandrone.

“È fin troppo chiaro che se tra studenti in età scolare e adulti vi sono una 90 di persone che gravitano sul capoluogo, è compito delle Istituzioni cogliere tale bisogno. E stiamo parlando dell’inizio di un percorso, non di un percorso a regime. Ho collaborato in modo corretto e con passione, pur in minoranza con il Consiglio Provinciale, proprio per questo invito tale organo a mantenere fede alle deliberazioni e agli impegni presi. Considerato il Ruolo che può giocare un percorso per Diploma (in termini di attrazione e di contrasto alla fuga verso territori vicini), considerato il bacino di utenza del serale/mattutino per adulti è chiaro che la decisione presa avrà a che fare con la vocazione
alberghiera, ricettiva, turistica ed enogastronomica del territorio, se si assecondano pressioni verrà meno il diritto sacrosanto all’istruzione di molti adulti, creando disagi. Mi auguro che il Penna continui con questa importante iniziativa e che il mondo dell’Istruzione sia solidale con tale iniziativa così osteggiata. La confusione della parte politica dell’Ente sul tema istruzione è evidente” conclude Malandrone che poi chiosa “E mi auguro che ci sia non si voglia porre seguito ad un precedente (credo unico) nella storia dell’Ente Provincia, il non adempiere ad impegni presi e ritrattare pratiche già votate, tornare su iter avviati per pressioni che nulla hanno a che fare con la scuola e la sua autonomia. Un pasticcio che costituirebbe un precedente pericoloso”