“Franco Basaglia e la legge 180/78. Salute mentale, giustizia sociale e diritti umani”: se ne parla giovedì ad Asti

“Basta rileggere la legge 180 sull’assistenza psichiatrica per convincersi che ciò che passa, agli occhi di molti, come un’avventura rischiosa e piena di minacce, è soltanto l’inserimento nella normativa sanitaria di un elemento civile e costituzionale che sarebbe dovuto esservi implicito e non lo era: il riconoscimento dei diritti dell’uomo, sano e malato” (Franco Basaglia).

A 45 anni dall’approvazione della legge Basaglia (l. 180 del 13 maggio 1978), che portò alla chiusura dei manicomi e che restituì i diritti di cittadinanza alle persone con disturbi psichici ad Asti è in programma un incontro di letture, riflessioni e dialogo sull’eredità e l’attualità del contributo del suo ispiratore, Franco Basaglia.

Giovedì 25 maggio, alle ore 18.00, presso il Diavolo Rosso, in piazza S. Martino 4, Asti, lo psichiatra Ugo Zamburru (per anni in servizio presso il DSM di Torino, già presidente dell’Arci di Torino, ideatore e animatore per oltre dieci anni del Caffè Basaglia), dialogherà con Simona Franzino (Amnesty International Asti), Daniela Grassi (ACLI Asti) e Valeria Piantadosi (Movimento civico Prendiamoci cura di Asti). L’incontro sarà introdotto e moderato da Domenico Massano (Rete Welcoming Asti).

La legge 180/78 fu una conquista di civiltà e cura che indicava che la reclusione manicomiale doveva cedere il posto all’inclusione territoriale. Ma una legge disegna un orizzonte, per attuarla servono provvedimenti e finanziamenti, ed in un momento storico in cui assistiamo ad una progressiva diminuzione dei fondi per la Salute mentale ed in cui la legge Basaglia sembra essere sotto attacco, è importante tener viva la memoria e l’attualità delle pratiche e dei presupposti culturali e valoriali alla base di questa grande rivoluzione di civiltà e cura.

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