A Costigliole d’Asti domenica la presentazione del libro di Carlo Cerrato “Milli una donna”

Domenica 14 maggio 2023 alle 17 presso il Salone d’onore del Castello di Costigliole d’Asti l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con il Lions Club Costigliole d’Asti, presenta “Milli una donna” l’ultimo libro di Carlo Cerrato, giornalista e scrittore, che ha voluto raccontare una donna costigliolese anticipatrice dei tempi: Emilia Cardona, Milli.

“Il libro, proposto in anteprima in occasione della conviviale del Lions Club Costigliole d’Asti dello scorso 24 marzo, rappresenta un momento di significativo interesse. L’Amministrazione comunale – sottolinea il Sindaco Enrico Alessandro Cavallero – ha intrapreso un percorso culturale di valorizzazione storica di personaggi del passato nati a Costigliole e poi apprezzati in Italia e nel mondo grazie alle loro attività: tra questi è emerso il nome di Emilia Cardona.
Giornalista colta, dopo la morte del marito Giovanni Boldini, ha saputo divulgarne il lavoro, promuovendo la conoscenza del pittore italiano, considerato oggi, grazie a lei, come uno degli interpreti più sensibili e fantasiosi della Belle Époque. E’ una giornata importante quella di domenica per il nostro paese, l’amico Carlo Cerrato giornalista, presenterà al pubblico costigliolese e non solo, il suo libro a lei dedicato che potrà, e mi permetto di dire finalmente, dopo tanti anni dalla sua morte dare modo di sapere molto di questa donna colpevolmente dimenticata e destinata a diventare una delle figure più importanti non solo nella cultura e nell’ arte, ma anche della storia del nostro paese”.

“La presentazione al pubblico del libro di Carlo Cerrato per il Lions Club Costigliole d’Asti, – afferma il presidente Mario Narciso – rientra nell’ambito delle attività di attenzione e servizio dedicate alla cultura del territorio, alla tutela dei beni artistici, alla riscoperta e valorizzazione di personaggi illustri del passato che ci appartiene e che caratterizzano il nostro procedere. Emilia Cardona, giornalista, scrittrice, moglie di Giovanni Boldini, donna forte e coraggiosa rientra pienamente in questa direzione. Auspichiamo che l’opera di Carlo Cerrato possa rappresentare motivo di studio sul personaggio e stimolo di ulteriore ricerca verso altre figure e fatti dei nostri Paesi affinché, in collaborazione con Amministrazioni Pubbliche lungimiranti e sensibili al tema, la memoria sia sempre più condivisa e non vada persa “.

presentazione libro carlo cerrato costigliole

“A poco più di un mese dall’uscita è un piacere tornare a parlare di Emilia Cardona e della sua storia di giornalista e scrittrice nel suo paese di origine, precisa Carlo Cerrato. Ringrazio prima di tutto il Comune di Costigliole d’Asti e il Lions Club per il sostegno e la disponibilità.
Il libro sta suscitando un notevole interesse e sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta. La storia piace e continua ad appassionare anche me. Voglio approfondire la ricerca e mi auguro di trovare gli appoggi necessari per nuove iniziative. Questo lavoro mi ha fatto scoprire libri dimenticati che meriterebbero di tornare a circolare. Primo fra tutti il romanzo “La famiglia Tamburi” ambientato tra Costigliole e Asti, uno spaccato di vita di inizio ‘900 scritto da una trentacinquenne che viveva nella Parigi scintillante degli artisti Anni Trenta.

C’è poi un altro aspetto che va al di là della storia personale della protagonista del libro. Io ho voluto riproporre la storia dimenticata di una donna a suo modo speciale. Ma il libro si presta anche ad un’altra lettura. Vuole essere un contributo, anche minimo, a combattere contro i luoghi comuni. Il libro è concepito come una sorta di inchiesta che mira a dimostrare che Emilia Cardona non è stata solo “la moglie di”, ma molto di più, una scrittrice e una donna in anticipo sui tempi. Non a caso in copertina ho scritto “Emilia Cardona, la giornalista ultimo amore di Giovanni Boldini” e in quarta “non solo la moglie di”, che è il “messaggio” , o se si preferisce il “follow up”. Ma lo stereotipo resiste, su molti giornali. Quindi bisogna insistere, perchè le parole hanno un significato e un peso.
Come ho detto e anche scritto non mi proponevo di realizzare una biografia definitiva, ma di realizzare un lavoro che contribuisse a mettere a fuoco le caratteristiche di un personaggio che merita di essere studiato.
Su troppi libri d’arte abbiamo letto e leggiamo riferimenti sommari e imprecisi su questa donna eternamente relegata al ruolo di ‘moglie di’, senza il minimo sforzo di indagine per definirne meglio il ruolo e la personalità.

Confesso che non mi aspettavo di trovarmi di fronte ad una figura così complessa e meritevole di studi più approfonditi da diversi punti di vista. Ho trovato materiali quasi totalmente assenti dalle biblioteche italiane, una consistente produzione di libri, sia in italiano che in francese, non solo legati al mondo dell’arte e all’eredità di Boldini.
Mi sono limitato ad un lavoro sulle fonti edite, cucite come se avessi dovuto realizzare un reportage fatto di tante voci, utilizzate per contestualizzare il personaggio nel suo tempo, tra luci e ombre. Non mi sono addentrato in analisi di tipo artistico, letterario o psicologico. Il mio obiettivo era semplicemente quello di far riemergere dall’oblio, un tantino maschilista, in cui era finita la figura di una donna che ha vissuto intensamente, attraverso due terzi del 900, ha mantenuto fede alle promesse fatte all’anziano marito ed ha avuto un ruolo fondamentale, tessendo relazioni, organizzando mostre, pubblicando libri, per la valorizzazione della figura e dell’opera di Giovanni Boldini.

Spero che ora si possa procedere con altri approfondimenti. Ho in mente una serie di passaggi che mi auguro possano diventare progetti. Il libro è nato in pochi mesi è stato realizzato e pubblicato ad Asti, con risorse private e ricadute locali. Mentre si parla di Boldini, protagonista di una mostra ad Asti, pensavo che fosse opportuno rendere un po’ di merito anche all’astigiana che più di ogni altro ha avuto il merito di evitare che l’opera del Maestro si disperdesse totalmente.
Ma ho voluto dare spazio anche ad altri aspetti del lavoro di Emilia Cardona richiamando l’attenzione sui suoi romanzi francesi, mai tradotti in italiano e su quelli italiani ormai scomparsi. Tra questi va ricordato in particolare “La famiglia Tamburi” ambientato in gran parte tra Costigliole, Isola e Asti tra inizio Novecento e la fine della Grande Guerra.”