Lettere al direttore

Riscaldamento scuole primarie Asti: “Perché guardare il calendario per accensione e spegnimento e non potersi regolare in base alle effettive necessità?”

Riceviamo e pubblichiamo


Strano parlare di riscaldamento ad aprile? Ancora più strano che stavolta non ci si lamenti per il freddo, ma per il caldo asfissiante che è una costante appena batte il sole nelle nostre aule e non ci è possibile abbassare la temperatura, perchè le valvole mancano o sono guaste!

Da qui la richiesta al Comune, accompagnata da centinaia di firme, raccolte tra i genitori e il personale scolastico delle scuole primarie F. Baracca e G. Ferraris e nei giorni scorsi consegnata al Sindaco, per la sostituzione delle attuali valvole guaste dei termosifoni con altre regolabili. Lo facciamo ora con largo anticipo per il prossimo anno scolastico, dopo un lungo inverno in cui abbiamo patito più il caldo che il freddo, a dispetto del caro energia: finestre spalancate in pieno inverno e alunni in magliette di cotone; poi, ad esempio il 5 aprile, con il ritorno inaspettato dell’inverno, aule gelide, termosifoni spenti. Perché continuare a guardare il calendario per l’accensione e lo spegnimento del riscaldamento e non potersi regolare in base alle effettive necessità di ogni singolo ambiente e di ogni singolo giorno?

Lo chiediamo, riportando le parole della richiesta, “per il benessere che deriva da un ambiente con temperatura adeguata, per l’evidente spreco di denaro pubblico e il conseguente messaggio diseducativo che passiamo ai nostri alunni, oltre che per le inutili emissioni inquinanti prodotte ..”. Il nostro Istituto, facente parte della Rete Scuole Green, è tra l’altro da sempre sensibile alla tematica ambientale e propone numerose iniziative educative, di sensibilizzazione per i bambini con ricadute sulle loro famiglie.

Sappiamo inoltre che è un problema comune a moltissime scuole e crediamo sia ora di affrontarlo insieme. L’investimento è minimo e il risparmio sarà immediato.
Auspichiamo vivamente che non si rimandi più.

Le insegnanti

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