Camminata breve ma “resistente” a Calosso e spettacolo teatrale per non dimenticare

Una camminata breve eppure “resistente”, sul filo della memoria della lotta partigiana, è in programma a Calosso domenica 23 aprile, in una giornata dedicata al ricordo che terminerà con uno spettacolo teatrale.

L’appuntamento è alle 15, in piazza Sant’Alessandro, da dove partirà la camminata verso il magnifico punto panoramico al bricco detto di “Crevacuore”: pochi chilometri per arrivare al luogo che ospita già da qualche anno una targa in memoria del partigiano Costigliolese Corrado Bianco e che da domenica 23 aprile ospiterà anche un’altra targa in ricordo dei Partigiani Calossesi che combatterono i Nazifascisti, in particolare in memoria di Giuliano Soave “Furia” partigiano morto poco più che trentenne a Perletto nel 1944.

Il punto panoramico, con la sua piccola torre in mattoni, diventerà cosi una pietra d’inciampo, un luogo della memoria, anzi “IL” luogo della memoria di Calosso e di Costigliole, insieme ad altre pietre, ad altri piccoli/grandi ricordi di altri partigiani morti. La posa della targa, oltre alla giornata di eventi stessa, è una iniziativa che ha visto collaborare insieme il Comune di Calosso, la Proloco, l’associazione Amici di Calosso, la biblioteca comunale e l’ANPI di Costigliole.

Al rientro in paese, nel salone del Teatro comunale, dalle 18, è in programma uno spettacolo/monologo teatrale dell’autore Matteo Manfredini, interpretato da Enrico Salimbeni. “L’ultima notte a Montefiorino” è il titolo dello spettacolo, che racconta un episodio del giugno 1944 quando i partigiani cacciano i fascisti dalla rocca di Montefiorino, dando vita all’autoproclamata Repubblica partigiana di Montefiorino. Ad accompagnare Salimbeni c’è Ezio Bonicelli, con sonorizzazioni, violino, chitarra e canto che si preannunciano particolarmente coinvolgenti.  La supervisione e messa in scena sono a cura di Jacinthe Leclerc. Al termine seguirà degustazione di Moscato d’Asti a cura dell’Associazione Crota ‘d Calos.

“Il ricordo, la memoria che diventa spettacolo teatrale, una pietra d’inciampo… – spiegano gli organizzatori – Non solo un episodio nella ricorrenza del 25 aprile, ma un impegno di una comunità che, nelle radici della propria storia, trova coesione e, dalla memoria, genera una nuova volontà di pace, proprio in un tempo in cui sembra che l’unica soluzione per arrivare alla fine dei conflitti siano le armi. Contro la legge del più forte, sull’esempio di chi ha fatto della bandiera della pace e della non violenza il proprio impegno.”