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Speciale 118 Sindaci: intervista a Luigino Barrera, sindaco di Villa San Secondo

Per lo Speciale 118 Sindaci, oggi vi proponiamo l’intervista a Luigino Barrera sindaco di Villa San Secondo.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

Non l’ho mai neanche sognato.
Mio papà era in comune come consigliere e poi come assessore, ed io ero molto curioso e gli facevo continuamente domande su questa attività, ma mai mi era venuto in mente che avrei potuto, un giorno, essere io, sindaco.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Era già da due legislature che partecipavo attivamente alla vita del comune, prima come consigliere, e poi come Vicesindaco.
Sono stati proprio i miei compagni di maggioranza a spingermi a candidarmi, in contrapposizione alla lista del sindaco precedente.
Parlando con i concittadini ho capito di avere un forte sostegno anche dalla popolazione che aveva voglia di dare nuovi impulsi alle attività del paese.
Infatti la nostra lista ha avuto un successo strepitoso, ( 85%) ed adesso sono qui.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Come già detto, negli ultimi dieci anni sono stato prima consigliere e poi vicesindaco.
Devo dire che queste esperienze sono state molto importanti, perché il sindaco precedente ci consentiva di partecipare attivamente alle decisioni. (E devo dire che alcune decisioni importanti della giunta precedente erano state prese dietro mia iniziativa).
Mentre come lavoro esterno, essendo un tecnico, non ho mai avuto a che fare con amministrazioni pubbliche di alcun tipo.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Devo dire che prima di tutto sono stato contento, visto anche l’esito molto positivo della votazione. Poi ho subito pensato alle responsabilità che mi assumevo. (L’esperienza da Vicesindaco era diversa, anche se mi aveva formato, le responsabilità comunque cadevano tutte sul sindaco).
E mi sono sentito molto responsabile di fronte alla popolazione che mi aveva scelto e di fronte a tutto il mio gruppo che mi aveva proposto e sostenuto.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Certamente il periodo del COVID.
Sono stato sempre presente, insieme ai componenti della mia amministrazione, specialmente nel primo periodo, quando non c’erano direttive e non si sapeva cosa fare. Purtroppo in quel periodo abbiamo anche registrato un decesso registrato per COVID. (ma la persona aveva già anche altre problematiche).
Ci siamo personalmente impegnati nell’opera di disinfestazione utilizzando i nebulizzatori, ci siamo dati da fare per trovare i disinfettanti che erano introvabili, poi abbiamo organizzato l’approvvigionamento dei viveri e dei generi di prima necessità durante il periodo di lock down.
E siamo riusciti ad avere sempre funzionante almeno uno dei due ambulatori presenti in paese. (Villa centro e San Carlo).

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Soprattutto ai lavori sul territorio.
Poi devo prestare una particolare attenzione al controllo dei bandi per ottenere finanziamenti. Non solo il cercarli, ma anche al controllo costante di quelli in essere, perché a volte vengono introdotte regole che sono anche retroattive. Ed allora bisogna accorgersene in tempo perché sovente richiedono una revisione dei progetti già presentati.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Sono riuscito a svincolare e poi portare a termine molti progetti iniziati e previsti da parecchio tempo.
C’è voluto un grande e preciso lavoro di ricerca delle cause, e poi di trovare le soluzioni anche attraverso la stipulazione di contratti che sono serviti a chiarire definitivamente tutte le competenze e le responsabilità.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Con la presenza.
Sono qui tutti i giorni, se ho necessità di assentarmi ci sono qui altre persone disponibili, dipendenti o collaboratori del gruppo consigliare.
Inoltre tutti hanno il mio numero di telefono cellulare e possono chiamarmi anche a notte fonda.
Siamo provvisti e possiamo utilizzare i mezzi moderni, ma la popolazione qui è molto anziana e quindi, poco propensa ad utilizzarli.
Ma il rapporto è così diretto con tutti che, alla vigilia di natale, passo personalmente di casa in casa a portare gli auguri della amministrazione a tutti i concittadini.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no? Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Soddisfatto si.
Il paese ha bisogno di avere un sindaco presente sul posto. Se ci fossero giovani che avessero questa disponibilità sarei ben felice di lasciare l’incarico ad uno di loro.
Ma al momento non vediamo ancora questa possibilità, ed il mio gruppo del consiglio comunale mi ha già chiesto di andare avanti.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

La vicinanza ai cittadini è assolutamente necessaria.
Consiglierei di essere presente il più possibile, e di dedicare all’ascolto e ai colloqui con i concittadini tutto il tempo necessario, e poi agire di conseguenza.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Prima di tutto meno burocrazia.
Poi ci vorrebbe più puntualità da parte dello Stato nell’erogare i finanziamenti dovuti.
Non imporre di fare dei lavori e non lasciare derogare anche quando intervengono necessità di lavori più urgenti. Lasciare, in questo caso, anche utilizzare i finanziamenti dati per altri progetti che, nel frattempo, sono diventati meno pressanti.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Prima di tutto abbiamo il territorio controllato dai carabinieri, che organizzano anche incontri per spiegare alla cittadinanza i comportamenti da tenere per evitare il più possibile truffe e raggiri.
Abbiamo delle telecamere installate, ma non sono sufficienti. La Prefettura ritiene che il territorio abbia pochi eventi negativi e tentenna nell’assegnarle. In realtà purtroppo dei casi di piccola criminalità ne abbiamo anche noi e spesso lo veniamo a sapere parlando con le persone.
La popolazione è restia a fare denunce, in particolar modo gli anziani non ci tengono a far sapere se sono state vittime di raggiri e furti.
Il fatto di non avere, o di avere poche denunce in questo caso ci penalizza.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

No, fortunatamente i bisogni sociali non sono aumentati. Si tratta di una buona cosa, speriamo di continuare su questa strada.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Il paese è piccolo, non ci sono associazioni solo locali, ma qui vicino a Cossombrato c’è la sede del SEA una associazione di solidarietà territoriale, della quale ho fatto parte anch’io per molto tempo, e della quale fanno parte anche miei concittadini. Questa associazione fatta di volontari, vive solo attraverso lasciti e donazioni.
L’associazione opera per il trasporto gratuito verso e da presidi sanitari, delle persone che ne hanno necessità, ed in particolare di quelle in difficoltà.
Sono sempre operativi in qualsiasi momento del giorno. E noi tutti siamo orgogliosi di questo servizio.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Sogni e progetti ne ho veramente tanti.
Ma cito quello che oggi considero il principale: Mi sto impegnando al massimo per aumentare e migliorare i servizi per gli anziani ed i bambini per poter sperare in un buon futuro per tutto il paese di Villa San Secondo.
Poi sto lavorando per rendere ottimale il servizio tramite internet e quello telefonico prendendo tutte quelle iniziative necessarie.
E vorrei che la frazione San Carlo, tra l’altro grande come il nucleo del centro, sia presto dotata dagli stessi servizi di telecomunicazione che purtroppo risentono del fatto che fra i due nuclei non c’è continuità di case.