Lettere al direttore

Mario Malandrone: “Maina : sui lavoratori dopo le promesse ? Ancora nulla”

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Mario Malandrone (Ambiente Asti) dopo l’incontro oggi in Prefettura tra i commissari liquidatori e i sindacati in merito alla sitauzione occupazionale degli ex lavoratori della Casa di Riposo Città di Asti.


Apprendiamo che dalle dichiarazioni della CGIL che l’incontro tra Sindacati e  Commissari c’ è  stata una battuta d’arresto rispetto alle istrioniche e doverose promesse del Presidente Cirio, di nuovo: nulla.
Promesse doverose da chi doveva controllare l’ ente, da chi come ente non ha fatto molto per evitare la chiusura , nonostante un ordine del giorno che ne chiedeva l’ impegno.
Promesse doverose da chi ha avviato richiesta per fondi in modo da coprire i mesi di assenza di salario solo a fine febbraio.
Venerdí scorso Cirio era emozionato e preso da una vena solidale e poetica, stava per presentare l’ opera “fantasiosa” che nonostante serva poco alla città costa al Governo 200 milioni di euro , opera che passa in colline e valli dal nome esotico evocativo. E così ha lanciato lo stanziamento di un milione di euro e soldi entro Pasqua per coprire le retribuzioni dei dipendenti del Maina. Dicendo che “è doveroso che le famiglie passino una Pasqua serena”.
Da quanto apprendiamo dalla riunione di questa mattina nulla sapevano i Commissari di tutte queste soluzioni che avevano rasserenato i lavoratori, anzi su gennaio e febbraio si esclude una copertura delle mancate retribuzioni. E il dubbio sulla Pasqua serena ora si fa nuovamente forte.
Ancora vago il tentativo sulla ricollocazione di tutti i lavoratori, altra promessa fatta dal Presidente venerdì .
Ieri nell’ intervento poetico che ho apprezzato sul tema della piemontesitá nell’ audizione, per Asti Capitale della Cultura, Cirio usava la metafora di chi come il tartufo lavora , cresce senza fare rumore, sotto traccia , sotto terra.
Ci auguriamo che il tartufo sia la metafora delle sue promesse e che concretamente , anche se in ritardo prima o poi i lavoratori trovino qualcosa di concreto, dopo questo periodo così duro.
Per adesso nel ” bosco ” umano in cui cresce il tartufo , ci sono 47 persone senza occupazione, che aspettano da tre mesi gli stipendi, che forse non avranno una Pasqua serena. E anche sul tema della struttura non ci sono certezze, augurandoci che il Presidente non abbia perso la ” poesia” e lo slancio delle ultime settimane, aspettiamo atti concreti.
 Mario Malandrone