Maina, doccia fredda per i lavoratori sulle mensilità arretrate. Quagliotti (CGIL): “Volate via con la colomba di Pasqua”

Fumata nera dopo l'incontro tra i sindacati e i commissari liquidatori della struttura

“I soldi delle mensilità di gennaio e febbraio? Volati via con la colomba di Pasqua”. E’ un’ironia amara quella che utilizza il segretario della CGIL, Luca Quagliotti, per commentare l’incontro che si è tenuto questa mattina in Prefettura tra i commissari liquidatori della Casa di Riposo Città di Asti (Roberto Frassinelli,  Alberto Abbate,  Luca Geninatti Saté)  e sindacati (presenti i segretari Luca Quagliotti (Cgil), Stefano Calella (Cisl), Armando Dagna (Uil),  e i sindacalisti Roberto Gabriele, Alessandro Delfino, Dino Penso, Roberto Cerrato) in merito al destino, occupazionale e retributivo, dei circa 43 dipendenti della Casa di Riposo Città di Asti, chiusa dal 31 dicembre scorso.

Dopo le parole incoraggianti del presidente della Regione, Alberto Cirio, che lo scorso venerdì aveva incontrato i lavoratori a margine delle presentazione della nuova tangenziale sud ovest, oggi si torna indietro di parecchie caselle rispetto al traguardo paventato solo pochi giorni fa di un esito positivo della vicenda.

Cirio, infatti, aveva spiegato come i lavoratori potessero guardare ad una Pasqua serena perchè i soldi per garantire la mobilità erano già nella disponibilità della Regione (che avrebbe liquidato tramite Finpiemonte) per garantire i mesi attualmente scoperti (gennaio e febbraio e a breve marzo) e assicurare liquidità fino a fine 2023.

La doccia fredda, invece, è arrivata oggi: “I commissari liquidatori hanno affermato che loro non possono garantire nulla rispetto alla data del loro insediamento -spiega Quagliottiavvenuta nel mese di marzo. Questo vuol dire che gli stipendi dei lavoratori di gennaio e febbraio, che i dipendenti vantano da ormai quasi tre mesi, entreranno come crediti in quella che sarà la procedura di liquidazione dell’intera struttura. Con tutti i tempi che si possono immaginare. Per quanto riguarda la Regione, l’iter illustrato da Alberto Cirio venerdì scorso è più facile a dirsi che a farsi, perchè prevede una delibera dell’Ente, quindi una certificazione del Tribunale di credito privilegiato e quindi l’eventuale anticipo degli stipendi rispetto alla procedura fallimentare Sicuramente tutto questo non avverrà nei tempi previsti, ovvero non per le imminenti festività”.

Anche sul fronte dei ricollocamenti del personale, tutto al momento tace: “Rispetto all’impegno di Cirio di affrontare la questione con i dirigenti delle aree sanitarie, nulla ancora si è mosso. Come sindacato registriamo l’ennesima preoccupazione e delusione dei lavoratori in questa vicenda”.