Lavoratori Maina e Centro Diurno: due problemi irrisolti al centro, ieri, del Consiglio Comunale

Consiglio Comunale “movimentato” ieri sera in Municipio ad Asti, quando durante i lavori dell’assemblea, è intervenuta una delegazione del comitato autocostituito “La vergogna della Casa di Riposo”, che raggruppa gli ex dipendenti del Maina, senza stipendio da oramai tre mesi, accompagnati da alcuni rappresentati sindacali.

I lavoratori, che questa mattina saranno in presidio con i sindacati davanti alla sala Pastrone in occasione della visita del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio presente ad Asti per spiegare il nuovo progetto della TSO, hanno ribadito per l’ennesima volta la situazione in cui sono precipitati dopo la chiusura della struttura il 31 dicembre scorso. La mobilità a loro spettante (l’80% dello stipendio ndr) non è ancora stata pagata, nonostante l’interessamento della Regione tramite la finanziaria Finpiemonte per farsi garante dell’erogazione delle mensilità. Stessa storia per i ricollocamenti, ancora fermi.

Accanto al dramma dei lavoratori del Maina, il Consiglio Comunale ieri si è espresso su un’altra questione che ha tenuto banco negli ultimi mesi in città. Il centro diurno Alzheimer, ospitato nell’edificio della Casa di Riposo Città di Asti, che a fine anno ha cessato la sua attività senza alcuna prospettiva di riapertura in altro luogo.

Con un ordine del giorno proposto dai consiglieri Vittoria Briccarello (Uniti si Può) e Mario Malandrone (Ambiente Asti) e votato all’unanimità (tranne FDI) si è chiesto al Comune un impegno a riaprire il centro diurno ed ad attivare una commissione e un tavolo permanente in merito con Amministrazioni, Servizi Sociali, ASL e Associazioni.

L’odg, infine, chiede al Comune di intercedere per il ricollocamento dei dipendenti Maina.


Foto consigliere comunale Michele Miravalle