In anteprima al Lions Club Costigliole d’Asti la presentazione del nuovissimo libro di Carlo Cerrato

Importante serata quella del 24 marzo nell’elegante cornice del ristorante “Podere La Piazza” di Santa Margherita di Costigliole d’Asti, dove Autorità, Giornalisti, Amici e Soci del Lions Club Costigliole d’Asti sono convenuti per scambiarsi gli Auguri Pasquali e per la presentazione in anteprima del nuovissimo libro del giornalista e scrittore Carlo Cerrato.

Il presidente del Lions Club Costigliole d’Asti, Mario Narciso, ha ricordato il costante impegno da parte del Club nei confronti del Territorio e delle sue Comunità: “non solo attenzione verso esigenze materiali, ma anche impulso alla cultura e alla tutela dei beni artistici, alla riscoperta e alla valorizzazione di personaggi illustri e vicende del passato che ci appartiene e che caratterizzano il nostro procedere. La riscoperta di Emilia Cardona, giornalista, scrittrice, moglie di Giovanni Boldini, donna forte e coraggiosa si delinea in questa direzione e ci auguriamo che il libro di Carlo Cerrato possa rappresentare uno stimolo di ricerca e di studio sia su questo personaggio sia su altre figure e fatti dei nostri Paesi affinchè la memoria non vada persa “

“L’Amministrazione Comunale da sempre vicina ai progetti del Club Lions, ha evidenziato il Sindaco di Costigliole d’Asti, Enrico Cavallero, non può che sentirsi onorata di questa iniziativa e soprattutto della scelta del paese di Costigliole per la presentazione in anteprima del libro sul personaggio di Emilia Cardona a cura dell’amico Carlo Cerrato”

L’ onorevole Andrea Giaccone ha sottolineato: “sono onorato di aver partecipato alla conviviale di inizio primavera e ringrazio il Lions Club Costigliole d’Asti per il costante impegno sul territorio, un territorio che ha molto da raccontare, in questo senso è importante e significativa la presentazione del libro di Carlo Cerrato su Emilia Cardona, la moglie di Giovanni Boldini, originaria di Costigliole d’Asti, una donna di cultura, anticipatrice sui tempi, una figura che sicuramente merita di essere raccontata”.

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Nella sua articolata presentazione, Carlo Cerrato ha precisato: “Ringrazio prima di tutto il Lions Club Costigliole d’ Asti per gli stimoli e le occasioni che mi ha offerto in questa circostanza. Considero l’uscita di “Milli una donna” non un punto d’arrivo, ma il primo importante capitolo di un percorso. Come ho detto e anche scritto non mi proponevo di realizzare una biografia definitiva, ma di realizzare un lavoro che contribuisse a mettere a fuoco le caratteristiche di un personaggio che merita di essere studiato: la figura di una ragazza di paese che pretende di studiare, pubblica un libro a vent’anni, a 26 fa la giornalista a Parigi, scrive libri, sposa un mito della pittura e ne diventa erede, rispettandone volontà e memoria.
Su troppi libri d’arte abbiamo letto e leggiamo riferimenti sommari e imprecisi su questa donna eternamente relegata al ruolo di ‘moglie di’, senza il minimo sforzo di indagine per definirne meglio il ruolo e la personalità.

Mi ero proposto di dimostrare che Emilia Cardona non è stata solo la moglie di Boldini, ma una donna che merita di non essere dimenticata, per i suoi libri, per le mostre, ma anche per ciò che dice e scrive “dalla parte delle donne”, in anticipo sui tempi. Spero di esserci riuscito.
Confesso che non mi aspettavo di trovarmi di fronte ad una figura così complessa e meritevole di studi più approfonditi, da diversi punti di vista. Ho trovato materiali pressoché sconosciuti alle biblioteche italiane, una consistente produzione di libri, sia in italiano che in francese, non solo legati al mondo dell’arte e all’eredità di Boldini.

Mi sono limitato ad un lavoro sulle fonti edite, cucite come se avessi dovuto realizzare un reportage fatto di tante voci, utilizzate per contestualizzare il personaggio nel suo tempo, tra luci e ombre. Non mi sono addentrato in analisi di tipo artistico, letterario o psicologico. Il mio obiettivo era semplicemente quello di far riemergere dall’oblio, un tantino maschilista, in cui era finita la figura di una donna che ha vissuto intensamente, attraverso due terzi del ‘900, ha mantenuto fede alle promesse fatte all’anziano marito ed ha avuto un ruolo fondamentale, tessendo relazioni, organizzando mostre, pubblicando libri, per la valorizzazione della figura e dell’opera di Giovanni Boldini.

Spero che ora si possa procedere con altri approfondimenti. Ho in mente una serie di passaggi che mi auguro possano diventare progetti. Il libro è nato in pochi mesi, è stato realizzato e pubblicato ad Asti, con risorse private e ricadute locali. Mentre si parla di Boldini, protagonista di una mostra ad Asti, pensavo che fosse opportuno rendere un po’ di merito anche all’astigiana che più di ogni altro ha avuto il merito di evitare che l’opera del Maestro si disperdesse totalmente.
Ma ho voluto dare spazio anche ad altri aspetti del lavoro di Emilia Cardona richiamando l’attenzione sui suoi romanzi francesi, mai tradotti in italiano e su quelli italiani ormai scomparsi. Tra questi va ricordato in particolare “La famiglia Tamburi” ambientato in gran parte tra Costigliole, Isola e Asti tra inizio Novecento e la fine della Grande Guerra.”

Presente alla serata la pronipote di Emilia Cardona, Anna Pia Massaccesi che ha sottolineato: “ho avuto il bene di frequentare l’affascinante casa della Zia a Pistoia, dove si respirava la bellezza che emanava dalla sua persona e dalle opere da cui era circondata: i dipinti di Boldini e le sculture di La Monaca.”