A Cocconato si punta sulla Comunità Energetica: ecco come funzionerà

Il Comune di Cocconato sta lavorando per creare una Comunità Energetica Rinnovabile che guarda al futuro con i fari puntati verso la sostenibilità a 360 gradi, per l’ambiente e per la popolazione.

Ma cos’è una Comunità Energetica Rinnovabile?
Si tratta di un’aggregazione di utenti finali che si uniscono attraverso un soggetto giuridico con proprio statuto che definisce le condizioni, con lo scopo di generare benefici economici, ambientali e sociali ai membri e al territorio interessato in primis dalla condivisione dell’energia elettrica prodotta da impianti a fonte rinnovabile a loro disposizione.

“Abbiamo iniziato a pensare a questo progetto da quando è scoppiato il problema del caro bollette. – spiega il Sindaco di Cocconato, Umberto Fasoglio –  L’Italia, e dunque anche le sue comunità, deve rendersi maggiormente indipendente a livello energetico e quindi tutelarsi da un mercato che ha perso il controllo e il buon senso.”

L’idea della Comunità Energetica va oltre però al solo risparmio economico. “E’ un progetto ambizioso e necessario. Tutto questo – prosegue Fasoglio – ha una componente sociale, economica ed ambientale perché in questo progetto si vuole sostituire l’energia da combustili fossili a quelli con energie rinnovabili. Ma non solo. Il Comune è in prima fila per dare un senso di collaborazione: con questo progetto si va infatti a rispolverare ciò che è il vero senso della comunità, che funziona sullo scambio. E’ una sfida sociale con un senso etico molto importante.”

Come funziona una Comunità Energetica Rinnovabile?
Il singolo cittadino può partecipare sia come consumatore, che come consumatore-produttore. Il consumatore mette a disposizione i propri consumi nella comunità energetica. In questo modo il
cittadino condividendo la propria energia contribuisce alla generazione di proventi e potrà godere di parti di essi.
Il consumatore-produttore, oltre a mettere a disposizione i propri consumi, investe nell’installazione di un impianto a fonte rinnovabile, ricavando proventi dalla vendita dell’energia prodotta. Per i membri della comunità il contratto con il proprio fornitore di energia elettrica rimane invariato. La comunità è una realtà che si aggiunge, non si sostituisce a quanto già esiste. La comunità riceve dal GSE (Gestore Servizi Energetici) una somma di denaro in base alla quantità di energia condivisa. Per ‘energia condivisa’ si intende la quota di energia autoprodotta e autoconsumata dai suoi membri. Gli incentivi vengono suddivisi fra i componenti sotto forma di incentivo che contribuisce ad abbassare il costo della bolletta.

I benefici.
Il produttore contribuisce alla spesa di realizzazione dell’impianto e beneficia del ricavato dalla vendita di energia elettrica sul mercato (attualmente, dicembre 2022, è intorno allo 0,45 euro/Kwh mentre in condizioni ante crisi energetica era di circa 0,04 euro/kwh). Viene riconosciuta una quota parte dell’incentivo concesso dal GSE per l’energia condivisa che corrisponde a circa 0,11 euro/kwh per 20 anni dalla data di attivazione dell’impianto. Da tale incentivo devono essere dedotte le spese di gestione che si aggirano intorno al 30%.
Il produttore/consumatore che mette a disposizione l’impianto fotovoltaico avrà a suo carico la spesa dell’impianto così come le relative detrazioni fiscali. L’autoconsumo diretto permette al privato di risparmiare sulla bolletta.
L’energia immessa in rete verrà remunerata dal GSE al prezzo medio zonale con un minimo garantito. Partecipando alla Comunità Energetica, oltre ai benefici dei punti precedenti che rimangono sempre in capo al privato che realizza l’impianto, si aggiunge la remunerazione dell’energia condivisa con la comunità.

Per diffondere la proposta tra i cittadini di Cocconato, è già stata organizzata una serata informativa. “Adesso stiamo raccogliendo le manifestazioni d’interesse per studiare un progetto equilibrato. – sottolinea il Sindaco – E’ molto importante avere un equilibrio tra produttori e consumatori, tra ciò che viene consumato e prodotto.”

Dalla collaborazione tra enti, cittadini e realtà private potranno nascere anche collaborazioni virtuose difficilmente pensabili attualmente. Come la condivisione degli spazi tra chi ne ha e chi no. “Ci sono aziende interessate che dispongono di grandi superfici adatte per ospitare pannelli, anche eventualmente di privati che non hanno spazio su terreni propri, affittando un spazio per installare un proprio piccolo impianto a disposizione della Comunità.” spiega a titolo esemplificativo Fasoglio, che auspica di uscire anche dai confini del suo Comune. “Abbiamo iniziato a buttare il seme a Cocconato ma spero vivamente, e non ho dubbi a riguardo, si possa ampliare sul territorio con la collaborazione degli altri sindaci”.

Per saperne di più sull’iniziativa di Cocconato sulla Comunità Energetica Rinnovabile clicca QUI.