Lettere al direttore

Co.M.I.S.: “Bene l’apertura dell’Asti-Alba e il cambio di visione della Regione, ma offerta insufficiente”

Riceviamo e pubblichiamo.


Lo scrivente Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S.), con la presente propone alcune considerazioni in merito alle recenti dichiarazioni dell’Assessore Regionale ai Trasporti Marco Gabusi, in merito alla riattivazione del servizio ferroviario sulla linea Asti-Alba.

Lo riteniamo sicuramente un fatto positivo in quanto finalmente si restituisce un servizio fondamentale ai territori attraversati contribuendo alla riduzione del traffico veicolare, dell’inquinamento ed agevolando le persone alle prese con il problema rilevante dell’aumento generale delle spese ma in particolare di quelle per gli spostamenti.

L’annunciata ripresa delle corse dei treni registra inoltre un completo cambio di visione dell’Amministrazione Regionale visto che non più tardi del giugno 2021, in quel di Alba, il Presidente Cirio sollecitava i Comuni attraversati dalla tratta a prendere posizione a favore della realizzazione della pista ciclabile sui binari che ne avrebbe compromesso per sempre l’esercizio, al contrario di quanto si leggeva nelle dichiarazioni.

Leggiamo con piacere le parole dell’Assessore Gabusi, anch’egli redento dopo anni di ottuse ed inesatte dichiarazioni in merito all’inutilità del treno, perché testimoniano la veridicità del fatto che i problemi alle gallerie, ampiamente manifestati come gravissimi, erano infondati mentre invece erano attendibili, serie e provate le istanze di quanti di noi da anni chiedevano a gran voce la riattivazione della linea che ora diventa, secondo l’Assessore, con “una doppia valenza: se da un lato permette al flusso di pendolari di usufruire nuovamente di questa tratta ferroviaria, dall’altro unisce il basso Cuneese all’importante direttrice di Asti in direzione Milano e Genova, senza passare più da Torino. E sul territorio albese e astigiano non dimentichiamo che potranno arrivare anche via treno i turisti.”
Qui finiscono le note positive.

Registriamo infatti alcuni elementi che ci sbalordiscono, il primo è sicuramente il modello d’esercizio annunciato, 6 coppie di corse dal lunedì al venerdì auspicabilmente, come minimo, a servizio dei tanti studenti che raggiungono la nostra città ed in coincidenza con i Regionali Veloci verso Torino e Genova. Ci chiediamo come una tale offerta possa soddisfare la consistente domanda di mobilità della zona e come possa assolvere al ruolo di vettore dei turisti verso le zone del sud astigiano e dell’albese, riconosciute patrimonio dell’Unesco.

Ci chiediamo inoltre come si possa affermare che con tale offerta si tenda a superare i 2 mila passeggeri al giorno del precedente modello d’esercizio, fino al 2010, che prevedeva 28 corse al giorno. Riteniamo che i territori attraversati dalla linea ed i residenti meritino tutt’altro trattamento che preveda una reale attenzione a risolvere i problemi di mobilità e ad alleviare i costi esorbitanti che le famiglie devono sopportare in questo periodo e con un futuro incerto.

Il modello d’esercizio proposto sarebbe accettabile solo se fosse l’inizio di un percorso di sviluppo, in attesa del reperimento del personale e del materiale ferroviario necessari per l’aumento delle corse al fine di riportarle alle 28 effettuate fino al 2010. Anche l’investimento di 3 milioni di euro pare sproporzionato rispetto all’offerta di servizio in quanto nel 2018 l’Agenzia della Mobilità Piemontese preventivava un costo di 3.800.000 euro per 30 corse dal lunedì al sabato e 16 nei festivi. Non si negano gli aumenti dei costi che nel frattempo si sono verificati ma la differenza è notevole.

Secondo noi serve una visione del futuro più sostenibile ed attenta alle persone, una programmazione, che ancora non si percepisce, finalizzata al reperimento presso il Fondo Nazionale Trasporti delle risorse necessarie a realizzare i progetti ed utilizzando i fondi del PNRR dedicati al trasporto pubblico ed all’acquisto di nuovo materiale in capo alla Regione, da trasferire in uso a Trenitalia in modo da abbattere i costi del contratto di servizio.

Il fischio del treno tornerà e con soddisfazione ma lavoriamo tutti insieme per sentirlo molte volte al giorno, sarà il segno che qualcosa davvero sarà cambiato.