La CAMST, azienda fornitrice dei pasti, abbandona la Casa di Riposo Città di Asti. Siamo agli sgoccioli?

La vicenda della Casa di Riposo Città di Asti è oramai una vicenda che si dipana tra fioche speranze e più o meno attese docce fredde. Vi avevamo lasciato con la speranza che, attraverso un incessante lavoro di mediazione con i creditori, l’ex IPAB potesse essere “appetibile” per la cordata privata, il gruppo Hacker, che era rimasto in corsa per un eventuale salvataggio. Un piccolo fuoco che però sembra spegnersi di fronte alla notizia che la ditta CAMST, attuale gestore della produzione dei pasti, dal 31 dicembre ’22 non garantirà più il servizio e nessuna altra azienda è stata indicata in sostituzione. “Un brutto segnale per la prosecuzione dell’attività della Casa di Riposo” come lo definiscono CGIL, CISL e UIL in una nota, unito al fatto che i tempi per la valutazione della proposta Hacker sono agli sgoccioli.  Il 31 dicembre, inoltre scade il mandato del  Commissario della Casa di Riposo di Asti, Mario Pasino.

Non dimentichiamo che la struttura a breve dovrà affrontare la sua prima bolletta invernale del gas, incombenza che, visti i debiti pregressi, potrebbe suonare come una sentenza di morte.

Insomma, il tempo sembra giocare ad armi impari su una soluzione della crisi della struttura. “Ci chiediamo a che punto sia e quanto profonda sia la Notte della Casa di Riposo Città di Asti – affermano i sindacati – per questi motivi abbiamo chiesto un incontro urgente al Sindaco di Asti ed al Commissario della Casa di Riposo. Siamo ancora in attesa di essere convocati dalla Regione Piemonte così come attendiamo la costituzione del Tavolo proposto e richiesto all’unanimità dal Consiglio di Asti nell’ormai lontano mese di Settembre. Le lavoratrici ed i lavoratori unitamente agli ospiti, attendono di conoscere il loro destino in quello che si preannuncia, ma speriamo di essere smentiti, il più brutto Natale della loro storia lavorativa”