I sindacati: “Il Maina chiude nel vergognoso silenzio delle Istituzioni”

Il trasferimento degli ospiti avverrà tra il 27 e il 31 dicembre

Il risultato dell’incontro di oggi sono state le dimissioni del commissario Mario Pasino e l’annuncio della chiusura della struttura al primo gennaio 2023. Questa in estrema sintesi la notizia che rappresenta la pietra tombale sulla vicenda della Casa di Riposo Città di Asti. “Io credo che sia vergognoso l’atteggiamento messo in campo dagli assessori regionali in questi mesi. Un totale disinteresse per una delle strutture più grandi d’Italia – questa la durissima presa di posizione di Luca Quagliotti, segretario CGIL – dico anche che chi ad Asti rappresenta il mondo bancario ha dimostrato lo stesso disinteresse. Alla Fondazione sono stati chiesti dei contributi che sono stati negati. Io credo che chi ricopre certe posizioni dovrebbe oggi farsi un esame di coscienza e rassegnare le dimissioni. Ricordiamo che all’interno della struttura c’è anche un dormitorio: non sappiamo oggi quale sarà la collocazione degli ospiti” continua Quagliotti.

Dino Penso (Uil) afferma che “bisogna scendere sul campo e trovare soluzioni concrete: assistiamo al dramma di lavoratori che hanno impegnato la loro vita anche in momenti difficili e che si trovano nell’incertezza del dover essere ricollocati“.

Il trasferimento tra il 27 e il 31 dicembre

Dei 132 ospiti nessuno sarà ricollocato nella città di Asti. 80 posti saranno disponibili nel nord astigiano, 40 invece nel sud astigiano. Il trasferimento dovrà avvenire tra il 27 e il 31 dicembre.

Sulla struttura gravitano anche 35 posti del dormitorio maschile per senzatetto e circa 8 – 10 utenti del centro diurno.

Valutiamo questa ipotesi una follia, che si unisce al disagio psicologico degli ospiti e delle loro famiglie. Immaginatevi un anziano, che ha vissuto magari 10 o 15 anni in una struttura, catapultato in poche ore da un posto all’altro – continua il segretario CGIL –  al disastro psicologico degli ospiti, aggiungiamo il disastro sociale per i 110 lavoratori. Nessuno dei dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato ha diritto ad ammortizzatori sociali. Abbiamo chiesto al Prefetto l’apertura per un tavolo di confronto per la ricollocazione del personale e degli ospiti“.

Di avviare subito soluzioni per tutelare i lavoratori parla Stefano Callella (CISL):Abbiamo chiesto  un tavolo di crisi per domani, in maniera tale da tutelare i dipendenti. Servono subito procedure di mobilità per i lavoratori”.

Abbiamo trovato nelle Istituzioni un  vero e proprio muro di gomma. In questi anni abbiamo trovato troppi errori e troppe omissioni – afferma Roberto Gabriele, della FP CGILio spero che la magistratura contabile e inquirente possa far luce sui troppi punti poco chiari di questa vicenda. La storia della Casa di Riposo se lo merita”. 

I sindacati chiedono più tempo per gli ospiti

Trasferire in pochi giorni, in pieno inverno, gli ospiti della Casa di Riposo viene definita una pratica disumana. “Chiediamo più tempo per poter svolgere queste operazioni” concludono i sindacati. Anche il sindaco di Asti, Maurizio Rasero ha affermato che alcune operazioni di trasferimento sono impossibili per questioni tecniche. “Siamo in contatto con servizi sociali e Asl e risulta impossibile spostare alcuni ospiti in così poco tempo. Il Comune si farà carico di trovare una soluzione ponte per questo problema”.