Paolo Bricco presenta ad Asti il suo ultimo libro “Adriano Olivetti, un italiano del Novecento”

Quella di Adriano Olivetti è una figura straordinaria: un imprenditore illuminato che offre assistenza sanitaria e fa costruire case, un asilo nido, una biblioteca all’interno della fabbrica per i propri dipendenti. Un mito dell’industria, della creatività e della cultura italiana nel mondo, valido ancora oggi: nel 2018 il complesso di architetture industriali di Ivrea è stato riconosciuto Patrimonio Mondiale dall’Unesco. Ma per comprenderne pienamente l’eccezionalità occorre riportare Adriano Olivetti anche alla sua dimensione storica di uomo, capace di grandi intuizioni e nello stesso tempo di vivere contraddizioni e debolezze.

Chi riesce a fare tutto questo è Paolo Bricco nel suo ultimo libro “Adriano Olivetti, un italiano del Novecento”, pubblicato da Rizzoli, che in pochi mesi è già alla seconda edizione. Giornalista del Sole 24 Ore, esperto di storia economica e contemporanea, Paolo Bricco sarà ospite della Biblioteca Astense (via Goltieri 3) lunedì 24 ottobre, alle 21. Dialogherà con lui, l’avvocato Luigi Florio, presidente dell’ “Associazione Italia-Israele”. Modererà l’incontro Manuela Furnari.

L’evento è organizzato da “Gli Argonauti”, associazione culturale che da dieci anni promuove iniziative legate in particolare modo alla valorizzazione del territorio e all’imprenditoria, in collaborazione con la Biblioteca. Il libro di Paolo Bricco è il risultato di dieci anni di ricerche, con documenti inediti che mettono a fuoco ogni aspetto della vita di Adriano Olivetti: dai legami con il padre a quelli con le donne, e soprattutto con Paola Levi, sorella di Natalia Levi Ginzburg che di Adriano offrirà un acuto ritratto in Lessico famigliare; dal rapporto con il fascismo agli avventurosi rapporti, caduto il regime, con i servizi segreti inglesi e americani, fino alla politica, il suo “demone”.

Un libro che guarda indietro, ma anche avanti, con «l’auspicio -scrive Paolo Bricco- che, in un periodo drammatico come il nostro, Adriano Olivetti possa essere una fonte d’ispirazione per chi lavora e guida un’impresa, opera a favore degli altri e studia, cerca la sua verità e ha passione politica, cade e soffre, sbaglia e ama.»