“Mal d’aria” ad Asti: nell’ultimo anno decine di sforamenti del PM10. La minoranza chiede soluzioni all’Amministrazione

“Quali iniziative sono state prese al riguardo di una situazione strutturale rispetto alla qualità dell’aria? Quali iniziative sono state poste in essere per incentivare il trasporto pubblico, per renderlo più efficiente, meno inquinante e per riorganizzarlo rispetto alle urbanizzazioni degli ultimi venti anni? Come l’amministrazione, che gestisce un comune con quasi 20 000 abitanti nelle frazioni, pensa di ridurre l’accesso alle auto, fornendo servizi essenziali che permettano i collegamenti con la città?
Sono solo alcune delle domande che i consiglieri di minoranza Briccarello, Bosia, Malandrone, Miroglio e Cerruti fanno all’Amministrazione in merito alle azioni da mettere in campo sull’inquinamento atmosferico nella nostra città.

L’azione scaturisce dal dossier “Mal d’Aria” di Legambiente dove si evidenzia la grave problematica della qualità dell’aria nell capoluogo Astigiano. In particolare per il 2020, anno che veniva analizzato Asti risultava nei primi posti in Italia, come numero di giorni in cui il valore limite sulle 24 ore per la protezione della salute umana : media giornaliera di concentrazione di PM 10 di 50 μg/m3: in tale dossier si evidenziava anche la preoccupante concentrazione media annuale di di 30 μg/m3 e un numero di giorni in cui si è sforato pari a 69 giorni. In riferimento al PM10 sono rilevati nella finestra (annuale) gli sforamenti registrati dalle centraline sono stati: 68 sforamenti del limite di concentrazione del PM10 nella Centralina Baussano, 50 sforamenti del limite nella centralina Salvo d’Acquisto mentre gli sforamenti dei limiti di almeno una delle centraline sono stati 70.

Di seguito il testo integrale dell’interpellanza:

interpellanza mal d’aria