La pioggia non ha fermato “Canelli città del vino”: oltre 600 calici distribuiti e si guarda già alle sinergie per il futuro

«La pioggia non ha fermato la nostra festa e la città, insieme alla sua comunità e a tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione, ha dati prova di una volontà di rinascita e di ripresa davvero fuori dall’ordinario e che ci conforta per i tanti progetti di cui, da ora in poi, Canelli sarà protagonista». Paolo Lanzavecchia, sindaco di Canelli, commenta così l’edizione 2022 di Capelli Città del Vino, rassegna dedicata a vino e buona tavola che si è svolta tra sabato e domenica scorsi, incappando nel primo fine settimana di cattivo tempo d’autunno.

«Il maltempo, però, non ci ha stoppato più di tanto – avverte Giovanni Bocchino, assessore alle manifestazioni del Comune di Canelli – nella serata di sabato abbiamo avuto il pienone, meno la domenica ma con sprazzi di pioggia battente. Ho visto, tuttavia, con piacere molti turisti stranieri e italiani, questi ultimi provenienti soprattutto da Lombardia e Liguria, che hanno partecipato agli eventi e visitato la città, affollando bar e ristoranti, banchi d’assaggio e masterclass, apprezzando gli intermezzi musicali e le mostre d’arte insieme alle proposte gastronomiche tra cui anche quelle delle Pro Loco: Antico Borgo Villanuova, San Marzano Oliveto e Castel Rocchero. Il mio grazie va anche a quei ragazzi canellesi che ci hanno dato una mano preziosissima, un fatto, questo, che fa ben sperare per il futuro della nostra comunità».

Poi ci sono i numeri. L’assessore Bocchino ne segnala pochi ma significativi: «Abbiamo distribuito oltre 600 calici da degustazione e gli undici produttori vinicoli hanno offerto vini e assaggi di qualità che sono stati apprezzatissimi. Poi c’è stata la collaborazione con le Bandiere Arancioni che indicano i più bei Comuni d’Italia. Attraverso loro e l’organizzazione Plein Air abbiamo accolto una sessantina di camperisti che ha visitato la città, degustato vini e mangiato nei nostri ristoranti che hanno lavorato moltissimo».

Accenni anche alle masterclass organizzate all’interno del palazzo di via Giuliani che ospita l’enoteca regionale di Canelli. Dice il presidente dell’enoteca, Giovanni Scagliola: «Molto partecipate sono state condotte con professionalità da esperti e sommelier dell’Ais. Hanno avuto il pregio di presentare vini depressione del nostro territorio con anche produzioni esterne, come la Sardegna, che hanno suscitato molto interesse».
Scagliola inoltre segnala l’ottima performance dello shop dell’enoteca regionale: «È stato preso d’assalto da appassionati e winelovers che, come mi hanno riferito anche i produttori che hanno partecipato a Canelli Città del Vino, si sono dimostrati preparati e competenti chiedendo notizie non solo sui vini, ma anche su aziende vitivinicole, sul paesaggio, sulla storia e le caratteristiche di Canelli e del suo territorio».

A questo proposito l’assessore Bocchino conferma la riuscita delle visite guidate organizzate e attuate con l’aiuto di volontari che hanno fatto da guida ai turisti: «Sono state molto richieste e hanno soddisfatto esigenze sempre più crescenti di chi vuole conoscere a fondo una delle aree più belle e storiche del Piemonte vinicolo, al centro del sito Unesco che è Patrimonio dell’Umanità.
D’altra parte la candidatura Unesco dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato partì proprio da Canelli».

Infine uno sguardo al futuro.
Per il sindaco Paolo Lanzavecchia: «Canelli Città del Vino è il primo passo per costruire una sinergia che attraverso il vino, il paesaggio, la tecnologia, il turismo, il rispetto dell’ambiente e anche il sostegno a nuove idee e occasioni d’impresa e di valorizzazione, disegni una Canelli futura e possibile».
L’assessore Giovanni Bocchino già prefigura la manifestazione del prossimo anno: «Abbiamo contatti con altre regioni d’Italia molto interessate a partecipare e che considerano Canelli un must dell’Astigiano. La prossima edizione, dunque, potrebbe riprendere alcuni aspetti delle edizioni passate con la partecipazione di regioni italiane che presentino prodotti tipici e tradizionali. I presupposti per fare bene e allargare proposte e eventi ci sono tutti».