Non c’è pace per la sinistra astigiana: pioggia di polemiche per la rielezione di Paolo Romano

E’ diventato un caso politico, all’interno della sinistra astigiana, la rielezione di Paolo Romano, che siederà nella Camera dei Deputati per la terza volta consecutiva. Il deputato era già stato eletto due volte con il Movimento 5 Stelle, per poi uscirne, e dopo una permanenza nel gruppo misto, entrare in Europa Verde. Formazione politica (Verdi – Sinistra Italiana) con cui è stato rieletto domenica.

A prendere le distanze Giovanni Pensabene, che in un duro post sui social commenta quanto accaduto: “Ancora una volta il mio voto non elegge nessuno in parlamento. Mi dispiace ma non sono affatto pentito, preferisco esprimere un voto “inutile” piuttosto che un voto dannoso. Si, proprio così. Ritengo che il voto di molti compagni di Asti che hanno contribuito a riportare in parlamento un personaggio, eletto già due volte con i 5 stelle, emigrato dal suo partito d’origine perché non sarebbe stato ricandidato, sia un voto dannoso. In primis perché una volta anche nei nostri partiti, con poche eccezioni già previste in statuto, esisteva il vincolo dei due mandati. Soprattutto però perché di questo signore non è nota l’attività parlamentare dei precedenti 10 anni, né in favore del Paese né a sostegno del proprio territorio. Vivo ad Asti da 30 anni e non ricordo una battaglia sociale o ambientale che giustifichi la sua attuale condizione di deputato sinistro verde. Buona resistenza a tutti”.

Non si fa attendere la replica di Giuseppe Sammatrice e Patrizia Montafia, portavoce dei Verdi di Asti: “Crediamo sia poco gentile additare alcuni suoi compagni di partito come dei “pericolosi” sostenitori dei Verdi per aver votato Alleanza Verdi e Sinistra.
Quanto alle critiche avanzate nei confronti di un nostro iscritto, Paolo Romano, nonché parlamentare uscente della componente di Europa Verde verdi Europei alla Camera dei deputati, diciamo a Giovanni che ci pare poco utile e poco gradevole screditare una realtà politica in crescita e che, a livello locale e nazionale, giorno dopo giorno, si sforza di fare crescere la cultura ecologista non solo sui territori ma anche nelle stanze delle decisioni importanti per il futuro del Pianeta.
Realtà politica, tra l’altro, potenziale alleata e compagna di avventura per le molte battaglie che ci aspettano.
Paolo Romano: è un ecologista e come tale degno di stare nella nostra “Casa”. Non è un “personaggio” ma una persona che ha scelto di battersi nelle istituzioni per la tutela ambientale.
E’ semplice. Dieci anni or sono, tanti ambientalisti scelsero i 5S anche perché i Verdi non c’erano. Non a livello nazionale, né ad Asti come federazione strutturata e con propri rappresentanti locali.
Dal Movimento, da allora, si sono registrate numerose uscite, specie da parte di chi ha percepito indebolirsi valori e contenuti di tutela dell’ambiente a causa di scelte politiche e di compatibilità “di governo” non propriamente a sostegno della difesa della terra.
Con Paolo Romano, ad esempio, la stessa Eleonora Evi, la nostra portavoce nazionale, che abbandonò il M5S dopo aver ricevuto sollecitazioni di partito a votare una PAC destinata a garantire una pioggia di denari alle grandi multinazionali agricole a danno delle aziende più piccole.
Scelte dettate da motivazioni di contenuto, quindi, non da opportunismo o altro. In ogni caso nella federazione astigiana Paolo Romano è stato finora attivo e propositivo.
Contiamo (e garantiamo) che possa esserlo anche per i prossimi anni e anche di più come parlamentare di territorio nell’assolvimento del suo terzo mandato. Con Giovanni Pensabene, naturalmente, siamo disponibili a un costruttivo confronto“.

D’accordo con Pensabene anche Carlo Gentile, ex coordinatore cittadino del Pd:” Condivido le parole di Giovanni Pensabene. La rielezione dell’On.Romano è il degno frutto di questa aberrante legge elettorale. Fino a quando non torneranno le preferenze di casi così ne vedremo ancora tanti, ahimé. Meritocrazia in politica cercasi”

Commenta la vicenda anche Mario Malandrone: ” Con grande rispetto dei compagni Verdi che scrivono ( credo non tutti), non è che la politica nazionale proprio non la seguiamo, o che non ricordiamo. Nessuno può giudicare i valori che uno ha, se è ambientalista o meno. Ma la storia politica non torna proprio . A parte l’assunto per cui “i verdi non c’erano” che mi fa venire dubbi di aver letto bene i libri di storia politica . Meglio dire che i Verdi avevano percentuali non appetibili per candidarsi e uscire come Parlamentare . Situazione che ogni politico sa essere questione di scelte, anche io nei 5 s o nel pd o oggi in Fratelli d’Italia potrei uscire, ma si sceglie la propria collocazione sull’esserci non inteso in tal senso. Non è una squadra di calcio in cui vado se fa la Champions e in cui non sto se non è in serie A. Ora che sono in Parlamento tutto sto andare e venire però ci viene raccontato come non lo conoscessimo e come coerenza, ma la storia deduttivamente, induttivamente o come volete non tiene. Ecco la risposta a Giovanni Pensabene data dai verdi di Asti ,un’arrampicata senza precedenti . Grazie per la sceneggiatura, ma la trama non tiene”.