Monica Amasio: “Il nuovo piano regolatore permetterà una crescita della città intera”

Dopo l’intervista all’Assessore alla Cultura, Paride Candelaresi, continuiamo il viaggio alla scoperta della Giunta che guiderà la città per i prossimi 5 anni. Questa volta abbiamo intervistato Monica Amasio, rappresentante della Lega Nord, che ha le deleghe all’Urbanistica e pianificazione e lo sportello unico.

Monica Amasio, la delega all’ urbanistica ti porta in dote una grande responsabilità. Come ha detto il sindaco all’inizio del suo mandato, siamo all’alba di una totale ripianificazione del piano regolatore. Come sarà l’agenda dei lavori?

Partendo dal presupposto per cui, solitamente, un nuovo piano regolatore richiede tra i 5 e i 7anni tra studi, analisi e progettualità prima di arrivare alla sua approvazione definitiva in Consiglio Comunale, ti posso dire che l’agenda sarà estremamente fitta.
Abbiamo già iniziato a valutare il modus operandi più efficiente e adatto per raggiungere l’obiettivo e passata l’estate intendiamo partire “in quarta”.
Sarà necessario e intendiamo coinvolgere tutti gli attori, guardando al futuro ma senza dimenticarci delle necessità del presente.

Tra le altre competenze c’è quella della pianificazione. Su questo tema è stato fatto troppo poco negli scorsi anni? Come rientrano le periferie e le frazioni, di cui tu sei un’esponente, in questo disegno?

La pianificazione è fondamentale per uno sviluppo omogeneo ed efficace della nostra città. Non ritengo sia stato fatto poco negli scorsi anni, basta pensare alle varianti poste in essere per far sì che l’attuale piano regolatore potesse rispondere adeguatamente alle nuove esigenze e opportunità createsi. Ecco perché il nuovo piano regolatore, che dovrà essere strumento chiaro ma non “ingessante”, sarà varato con l’obiettivo di permettere una crescita della città intera, sia delle aree oggi più sviluppate che quelle più depresse, comprendendo sia quelle urbane che quelle frazionali e periferiche.
Periferie e frazioni sono ‘l’altra parte del motore’ della nostra città, oltre a rappresentare il primo biglietto da visita per i turisti. Sarà necessario studiare il nuovo piano regolatore creando aree di sviluppo omogenee e uniformi, con una chiara destinazione urbanistica di area.

In campagna elettorale si parla sempre di immobili vuoti, un problema che affligge Asti da decenni. È possibile ipotizzare una loro riqualificazione in tempi brevi visto anche l’arrivo dei fondi del PNRR?

Non è solo possibile, è necessario. Riqualificare un immobile vuoto non significa riqualificare solo quest’ultimo bensì tutta l’area circostante, permettendo nuova vita anche al quartiere/zona medesimi.
Ci sono progetti in corso di definizione importanti per immobili imponenti quali l’ex maternità, progetti in corso di valutazione come quelli per l’ex Ospedale, sempre di concerto con Regione e ASL AT e progetti già in corso di attuazione come quello per l’ex Mulino in Corso Savona. È necessario continuare in questa direzione, andando ad individuare nuove prospettive per tali immobili vuoti e il PNRR rappresenta un’occasione estremamente appetibile che non intendiamo perdere.

Altro argomento importante delle amministrative è stato quello della città smart. Quanto siano lontani da questo obiettivo? Quali idee hai in mente per favorire digitalizzazione e semplificazione?

La città Smart in Italia è un obiettivo comprensibilmente voluto da tutti. La pandemia ci ha messo di fronte all’evidenza di quanto fosse un concetto rimasto per lo più tale nell’Italia intera ma oggi possiamo dire di andare in quella direzione. A livello astigiano e, soprattutto, nel mio settore, oggi le pratiche urbanistiche vengono tutte depositate online, l’appuntamento viene preso tramite l’agenda digitale e le richieste documentali vengono solitamente evase in modalità dematerializzata.
È evidente che questo sia il modello giusto e al passo con i tempi, senza bypassare la normativa ovviamente. Io intendo proseguire in questa direzione puntando su un sempre minor uso del cartaceo, sfruttando le opportunità concesse dall’ICT.

Sei l’esponente più giovane della Giunta. Cosa ne pensi della polemica in merito alla musica live nei locali? Come si può intervenire sul piano di zonizzazione acustica per conciliare le esigenze di tutti?

In merito alla polemica sorta, ha già risposto il Consigliere Delegato Denis Ghiglione: è evidente che la nostra amministrazione non sia contraria alla musica live nei locali.
Per quanto concerne la zonizzazione e di conseguenza i livelli acustici, è necessario tenere presente che vi sono esigenze totalmente opposte che si incontrano/scontrano: è quindi prima di tutto fondamentale venirsi incontro e comprendere le esigenze anche dell’altra parte. Il fatto che sino ad oggi siano state emesse “solo” 4 segnalazioni dall’Arpa è indicativo di come, per la gran parte, il tutto avvenga nel rispetto della normativa, che ammette anche deroghe ai limiti standard.
Tra le nuove valutazioni e analisi mirate al nuovo piano regolatore rientrano anche quelle di zonizzazione acustica, pertanto non è scontato non vi saranno novità in merito.