Grandissimo successo a Roatto per la prima rappresentazione musicale “Symphony of Rock”

“Il Maestro Silvano Pasini ha saputo cogliere con i suoi arrangiamenti, scritti appositamente, l’essenza Rock della chitarra di un “Maestoso” Andrea Braido senza dimenticare i colori, la tecnica e la potenza che solo l’orchestra sinfonica può sprigionare”. E’ entusiasta Cristiano Massaia, Presidente della Fondazione MOS per il successo ottenuto a Roatto domenica scorsa con la prima rappresentazione musicale “Symphony of Rock”.

“Una rappresentazione dal valore musicale e culturale elevatissimo, totalmente autoprodotta da Fondazione MOS grazie a risorse finanziarie proprie in piccola parte, ed in larga misura invece coraggiosamente messe a disposizione dalla Pro loco e dal Comune di Roatto, comunità di 350 abitanti e che per quella comunità dedicano ogni loro risorsa a disposizione confermando un antico proverbio che cita testualmente cosi “…Non basta avere del denaro, bisogna anche sapere cosa farne Dalla disponibilità – continua Massaia – di Mauro Quirico dell’Associazione MeTa di Asti per la logistica di produzione fornita totalmente a titolo gratuito. Dalla collaborazione di ben 3 service del territorio che, anche in questo caso, hanno fatto sinergia in perfetto stile Monferrato On Stage: Elettra Service dei fratelli Manzo; Lineup Multiservice dei Fratelli Fornero e dal fonico Roberto Bazzano. ed ovviamente dall’immenso lavoro di studio e preparazione meticolosa, appassionata e superlativa dei pezzi, da parte dell’Orchestra Sinfonica di Asti e Andrea Braido durato alcuni mesi.

Questo risultato di cui siamo tutti orgogliosi è profondamente grati, è ciò che Monferrato On Stage nella sua completezza ed in nome di ogni sua entità coinvolta può offrire e creare, oggi qui è domani la anche e soltanto, con le proprie forze finanziarie e dei suoi fedeli sponsor che permettono alla rassegna di sopravvivere nella sua ordinarietà. La parola cultura è un termine ormai inflazionato e di tendenza, sulla bocca di tutti continuamente ma, se davvero, ci si vuole occupare di cultura e della sua diffusione dei suoi messaggi, pensare che queste iniziative possano economicamente gravare su due soggetti territoriali così piccoli, oltre al lavoro gratuito di riscrittura di ogni brano da, parte dei musicisti, deve far riflettere molto… Noi lo abbiamo fatto approfonditamente ed il riscontro del pubblico, le attestazioni di stima e apprezzamento infinite ricevute da tutti noi nei giorni seguenti, ci hanno rapidamente convinto che abbiamo fatto bene. Il Monferrato, il nord Astigiano in generale hanno necessità di riscattarsi. Hanno bisogno di risorse per poter esprimere il loro potenziale e dar luogo in autonomia a progetti in cui si identificano e credono: Symphony Of Rock ne è stata dimostrazione chiara e netta. Quindi grazie – conclude Massaia – a tutti coloro i quali ad ogni titolo ci hanno permesso di realizzare un vero e proprio sogno per noi e per i nostri territori che hanno cuore, anima e capacità, da vendere. Monferrato, “Shine on you crazy diamond”. Brindisi finale con i vini del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato.”

“Si è trattato indubbiamente – commentano il Maestro Silvano Pasini ed Enrico Bellati di OSA – di una delle serate più emozionanti e intense nella storia dell’Orchestra, e se si pensa che siamo stati in mondovisione con Bocelli, Piovani e Nicole Kidman, si può immaginarne la potenza. Siamo orgogliosi di aver presentato uno spettacolo unico, che ha saputo coinvolgere e condurre il pubblico in un mondo fatto di suoni classici e sonorità Rock che unendosi e fondendosi hanno dato vita ad una nuova ed esplosiva rilettura di alcuni dei più grandi brani di tutti i tempi. Il pubblico ha sin dalle prime note ricevuto un impatto emotivo straordinario e non di rado, durante il concerto, abbiamo scorto persone piangere dall’emozione e dalla gioia. Come Orchestra Sinfonica di Asti siamo quindi orgogliosi – concludono -, di aver dato il via ad un progetto che in collaborazione con il MOS e META ci prefiggiamo di portare ai più alti livelli del panorama musicale Italiano e perché no anche Europeo, sempre connotati dalla nostra appartenenza al territorio del Monferrato”.

“L’esperienza della data zero con l’Orchestra Sinfonica di Asti, il maestro Silvano Pasini e i musicisti, è stata una emozione molto grande – commenta il chitarrista Andrea Braido – Mi sono sentito veramente a casa; abbiamo provato intensamente per un progetto che merita di essere portato nei teatri perché unisce la classicità, il rock, l’improvvisazione con importanti elementi di blues, di jazz omaggiando pezzi che hanno fatto la storia del rock. E’ sicuramente uno dei progetti più interessanti a cui io abbia partecipato, molto impegnativo ma i risultati ci sono stati perché la gente si è emozionata in ogni brano con grandi.”

“Domenica è stata emozione pura – dice Stefania Maggio, Presidente della Pro Loco roattese – indelebile, quella che ritorna ogni volta che ci ripensi.. una serata pazzesca, veramente difficile da poter replicare per il nostro piccolo paese é stato davvero un onore per noi poter ospitare la “prima volta” di questo grande concerto. Appena è stato pubblicizzato, l’interesse è stato subito fortissimo con telefonate che arrivavano anche da lontano e l’attesa non è stata tradita. La voglia di suonare insieme ha cacciato via anche il temporale ed è arrivata forte a tutti”. “Dal primo momento che si è pensato a un evento così straordinario ho pensato: “Lo dobbiamo fare a Roatto!”, e così è stato”.

Il Sindaco di Roatto Bruno Colombo ha da subito creduto nelle potenzialità del nuovo progetto della Fondazione MOS. “L’evento di domenica è stato il “mio concerto”, La sinergia con tutti gli organizzatori è stata determinante per le loro competenze e la mia volontà, con l’apporto fondamentale di tutti i volontari della Pro Loco, hanno prodotto un risultato molto gratificante, così gratificante che sarebbe un peccato circoscriverlo solo agli spettatori di domenica scorsa; è uno spettacolo da ripetere in altri scenari. E’ stato talmente bello vedere alcune persone piangere di emozione per un sound così particolare. Credo che nella serata di domenica si siano divertiti tutti, il pubblico, i componenti dell’orchestra, i maestri, Braido, tutti. è stata una serata memorabile, straordinaria”.

Foto credit Gaston Studio