Le terze della scuola media di Pontestura a Cascina Graziella a Moncalvo

Nella giornate di giovedì 19 maggio e martedì 24 maggio le classi terze della scuola secondaria di Pontestura si sono recate presso Cascina Graziella a Moncalvo.

Questa struttura è stata espropriata alla mafia poiché era il rifugio di un noto mafioso trapanese, Francesco Pace, braccio destro di Bernardo Provenzano, arrestato nel 2005, processato e condannato a vent’anni per associazione mafiosa e estorsione. Il comune di Moncalvo ha affidato la gestione del bene confiscato Cascina Graziella a Rinascita Associazione Di Solidarieta Onlus di Asti con sede ad Asti.

La cascina è stata dedicata ad una delle tante vittime mafiose, il cui nome è rimasto sconosciuto ai più: la ragazza in questo particolare caso è Graziella Campagna, una diciassettene di Messina che svolgeva la professione di lavandaia, proveniva da una famiglia semplice e che non aveva nessuna implicazione con il sistema mafioso; una sera, però scoprì per caso nella giacca di un mafioso, un biglietto che non avrebbe mai dovuto leggere e fu così che nel 1985 venne uccisa crudelmente.
“Un giorno infatti, l’ingegner Tony Cannata, che è solito recarsi in quella lavanderia, le porta una camicia da lavare. Graziella la prende in consegna e si accinge a procedere con il lavaggio, ma prima, come d’abitudine, controlla le tasche per assicurarsi che non ci sia rimasto niente. E mentre svolge quest’attività, quella mattina trova un’agenda nella tasca. Graziella ritrova nell’agendauna carta d’identità che rivela il vero nome dell’uomo: è Gerlando Alberti junior, nipote latitante del boss della mafia siciliana Gerlando Alberti (assicurato alla giustizia anni prima dal generale Carlo Alberto dalla Chiesa). Scopre che il suo collega e cugino, Gianni Lombardo, non è neanche lui chi dice di essere, ma è invece Giovanni Sutera, anche lui uomo ricercato perché accusato di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. L’aver scoperto quest’informazione le costerà la vita, soprattutto perché uno dei fratelli di Graziella, Piero, fa il Carabiniere in servizio alla compagnia di Gioia Tauro e questo fa paura ai due latitanti.”
Fonte: https://vivi.libera.it/storie-275-graziella_campagna

Oggi, volontari di Libera, come Miranda, assistente sociale, Liliana, ex poliziotta, Polo giovane studente appassionato di scrittura e medicina, si impegnano ogni giorno per rendere Cascina Graziella abitale e adatta ad ospitare ragazze tossicodipendenti e donne che hanno subito terribili abusi.

Questo stupendo gruppo, insieme al sindaco di Moncalvo, Christian Orecchia, ha accolto gli alunni, e dopo aver loro spiegato la storia di Libera e Graziella, ha organizzato giochi divertenti e una gustosa merenda consumata nel giardino delle rose.

Un’esperienza unica che ha regalato agli studenti e agli insegnanti un importante insegnamento: la mafia non si può debellare totalmente., ma noi possiamo diventare sempre più forti così da indebolirla sempre più.

Le terze della media di Pontestura a Cascina Graziella a Moncalvo