La grande cucina a Cocconato tra storia e territorio

Tutto è nato dalla documentazione storica scoperta qualche anno fa e ora in possesso di Sergio Pelizzoli, chef appassionato di storia e Vice Presidente dell’associazione Antares. Avendo compreso l’importanza dei preziosi manoscritti, ha deciso di costruirci intorno un evento: il convegno dedicato a Silvestro Cavallito e al grande cuoco francese Auguste Escoffier, con cena a seguire, che si è tenuto lo scorso martedì 21 giugno all’Osteria della Pompa di Cocconato, con il patrocinio del Comune di Cocconato.

Auguste Escoffier (1846-1935) fu uno dei principali rappresentanti della grande cucina della Belle Époque. Durante la sua brillante carriera alla direzione di prestigiosi hotel come il Savoy di Londra, il Ritz di Parigi e il Carlton Hotel di Londra, centri della mondanità dell’epoca, Escoffier ebbe modo di cucinare per i più importanti personaggi dello spettacolo e della politica, nonché re e principi. Questo gli valse l’appellativo di “Re dei cuochi, cuoco dei Re”. Autore di diversi libri, formò numerosissimi futuri grandi cuochi, tra cui l’italiano Luigi Carnacina.

Nel carteggio rinvenuto a Cocconato, Escoffier si rivolge a Silvestro Cavallito prima in maniera formale, poi con toni più confidenziali a testimoniare l’amicizia e la stima che il grande chef francese nutriva per il suo primo discepolo italiano. Silvestro Cavallito (1865-1944) nacque a Susa. Suo padre era cocconatese e valente cuoco; fu lui a trasmettere al figlio la passione per la cucina. Susa, situata ai piedi delle Alpi, era un importante centro di transito di merci e di persone, qui papà Giuseppe aprì una locanda dove Silvestro apprese i primi rudimenti di quella che poi sarebbe diventata la sua arte. Il suo desiderio di crescere professionalmente portò Silvestro a trasferirsi a Londra, città all’apice del suo splendore. La sua assunzione nella cucina del Carlton Hotel allora diretta da Auguste Escoffier segnò l’inizio della sua carriera di chef e dell’amicizia con il grande cuoco francese, che si mantenne inalterata nel tempo anche quando le loro strade si divisero. Silvestro aprì un suo ristorante a Londra, conobbe successo e ricchezza ma ad un certo punto decise di tornare alle origini.

Vendette il suo ristorante, tornò in Italia e si stabilì a Maroero, frazione di Cocconato, dove edificò la sede dell’attuale Osteria della Pompa. Gli abitanti della frazione ebbero modo di apprezzarlo per la sua generosità: elargiva regali ai fanciulli, metteva a disposizione il suo calesse per portare medico o levatrice ove ce ne fosse urgenza, trasportava i malati all’ospedale. Si sposò due volte ed ebbe quattro figli, due dei quali morirono giovani.
Silvestro Cavallito concluse la sua vita a Maroero, dove morì nel 1944 all’età di 79 anni. L’Osteria della Pompa, attualmente agriturismo, azienda agricola e vitivinicola, è adesso di proprietà del suo lontano parente Adriano Cavallito.

Il convegno condotto da Mario Averone, storico speaker del Palio di Cocconato, ha visto relatori come Aldo Rodino, storico dell’ordine dei Discepoli di Escoffier e Carlo Alberto Goria, delegato di Asti dell’Accademia della Cucina, già sindaco di San Paolo Solbrito alternarsi nel racconto della vita dei protagonisti Escoffier e Cavallito. Donatella Clinanti, responsabile del Centro Studi dell’Accademia Italiana della Cucina ha descritto le peculiarità delle ricette messe a punto da Escoffier. Fabrizio Galla, chef pasticcere e vincitore di numerosi premi, ha spiegato il suo intento di fare la storia creando il massimo del piacere nel gusto. Massimo Malfa, urbanista, delegato di Asti dell’Accademia Italiana della Cucina, presidente del Rotary Club di Asti ha parlato dell’importanza di recuperare la tradizione dei piatti nei propri territori di appartenenza.

Ad impreziosire la serata la presenza del Questore Sebastiano Salvo e dell’Assessore dell’Agricoltura e Cibo del Piemonte Marco Protopapa che ha portato i saluti del Presidente Cirio.

La chicca è giunta dal Presidente Europeo dei Discepoli di Escoffier, Jean Alain Favre che ha intronizzato a sorpresa Sergio Pelizzoli e il sindaco di Cocconato con la promessa di interessanti sviluppi futuri di collaborazione: lo spostamento della sede regionale dei Discepoli di Escoffier a Cocconato; la pubblicazione di un libro contenente tutti i carteggi e il libro di ricette del Carlton Hotel diretto da Escoffier; la realizzazione di un museo dedicato a Silvestro Cavallito e a tutti gli chef che hanno fatto la storia della cucina di Cocconato e del Piemonte.
L’associazione I Discepoli di Escoffier è un’organizzazione internazionale con oltre 25.000 iscritti che si occupa di tramandare le tradizioni e le ricette di Auguste Escoffier. Gli chef dell’associazione, insieme a Sergio Pelizzoli, hanno deliziato i presenti con una superba cena su ricette dello stesso Escoffier, a base dei prodotti di eccellenza locali.
Il Consorzio Riviera del Monferrato ha seguito il servizio cantina. Lo chef pasticcere Fabrizio Galla ha fornito le friandise.

Al termine il Presidente del Piemonte e della Valle d’Aosta dei Discepoli di Escoffier Claudio Barisone ha omaggiato i presenti con un prezioso menu da collezione su carta pergamena, in ricordo della serata.