Il sindaco dimezzato

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Indipendentemente dall’esito degli scrutini, che stanno iniziando in  questi minuti, un dato è già chiaro. Il prossimo sindaco di Asti verrà scelto o riconfermato da un astigiano su due. Questa percentuale si abbasserà ancora se il 25 e il 26 giugno si andrà al ballottaggio.

E’ infatti l’affluenza alle urne il vero dato politico importante, il convitato di pietra  a queste elezioni ammnistrative. In una città che ha schierato oltre 570 candidati al consiglio comunale, si sono recati alle urne poco più di 30 mila persone. Un dato su cui la prossima amministrazione, indipendentemente dal colore politico, dovrà assolutamente riflettere. Se neanche le elezioni amministrative, dove il legame tra cittadino e candidati è più forte, dove ogni cittadino conosce almeno personalmente una mezza dozzina di candidati, sono riuscite a smuovere gli elettori per recarsi al seggio e decidere del destino della città, la situazione è davvero preoccupante.

Preoccupante anche perché la prossima consiliatura dovrà fare scelte importanti, partendo dalla destinazione dei fondi del PNRR, oltre che al fatto di come alcune situazioni, come per esempio la desertificazione commerciale della nostra città, non sono più rinviabili.

Questioni che dovrebbero interessare le persone che abitano questa città e invece paiono scalfirne solo una parte minoritaria.

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