Confagricoltura: “Senza piogge, crollo dei raccolti: – 45% rispetto alla campagna 2021”

E’ iniziata da qualche settimana la raccolta di orzo che è ormai in via di conclusione, mentre quella del grano è in corso di svolgimento e si concluderà a inizio luglio, con un leggero anticipo stagionale rispetto alla media.
Dai primi riscontri in campo da parte dei tecnici di Confagricoltura Alessandria, ne esce un quadro dalle tinte in chiaro scuro, solo parzialmente positivo.
Come un po’ in tutto il Piemonte, le produzioni sono complessivamente inferiori a quelle dello scorso anno, che erano già più basse della media degli anni precedenti.
Per quanto riguarda l’orzo la siccità dell’inverno e della primavera ha ridotto l’accestimento delle piantine; il cereale è rimasto con una taglia molto bassa, con una produzione di paglia scarsa (meno del 50%) e una riduzione della granella, con punte del 30-35% inferiori alla media.
Nello specifico, nelle aree pianeggianti con terreni poveri o argillosi e nelle aree collinari – per esempio San Michele, Lu e Altavilla – si registrano perdite di raccolti di grano nell’ordine del 30 – 40%. Altre zone lungo il Bormida (quali Castelceriolo, Lobbi e Alluvioni-Piovera), lo Scrivia (Sale e Carbonara Scrivia) o lungo il Tanaro (Solero, Felizzano e Quattordio) registrano produzioni standard.
“Alcune imprese agricole ben attrezzate – spiega Cristina Bagnasco, direttore di Confagricoltura Alessandria – hanno effettuato un intervento di soccorso con pivot nelle aree di pianura e qualche precipitazione nel mese di aprile ha aiutato a contenere danni da siccità. La preoccupazione adesso è per le coltivazioni estive”.
Lo stato sanitario di orzo e grano è ottimo; i costi di produzione sono però in forte in aumento: i prezzi, seppur maggiormente remunerativi dello scorso anno, a causa della riduzione della produzione faticheranno a far raggiungere l’equilibrio economico alle imprese.
Per il secondo taglio dei fieni la situazione è preoccupante: i prati non irrigabili stanno già seccando, con una quasi totale perdita della produzione. Anche il mais di secondo raccolto presenta i segni dello stress idrico: la coltura è in sofferenza e se la situazione meteorologica attuale persisterà la criticità diventerà irreversibile. Inoltre nelle aree dove non è possibile irrigare la situazione è quasi completamente compromessa, soprattutto nelle zone collinari.


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