L’Istituto Monti presenta il bilancio sociale 2021

Giovedì 26 maggio, l’aula magna dell’Istituto “A. Monti” di Asti è stata teatro di un appuntamento estremamente significativo per la vita della comunità scolastica: la presentazione del Bilancio sociale dell’istituto per l’anno 2021.

Alla presenza della stampa, dei rappresentanti degli studenti e dei genitori nel Consiglio d’Istituto e di una rappresentanza del personale, docente e non docente, il Dirigente scolastico, prof. Giorgio Marino, ha infatti illustrato il documento di sintesi elaborato per rendere conto dell’impiego delle risorse finanziarie nella disponibilità, per l’anno solare 2021, dell’istituzione scolastica da lui diretta.

Come ha sottolineato il prof. Marino nel suo intervento, il Bilancio sociale è un documento richiesto ad enti ed imprese operanti nel terzo settore, mentre non rientra nell’obbligo delle istituzioni scolastiche, la cui gestione finanziaria è sottoposta a costante ed accurato controllo da parte degli organi della pubblica amministrazione ed è inoltre rendicontata mediante il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, annualmente aggiornato.

Tuttavia, la Dirigenza dell’Istituto “Monti” ha fortemente voluto affiancare a ciò un documento di sintesi della gestione delle risorse finanziarie a sua disposizione che permettesse a tutte le diverse componenti della comunità scolastica – personale, famiglie, studenti – di accedere con maggiore rapidità e chiarezza a queste informazioni, che, consultando il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, non sono sempre deducibili con facilità.

L’elaborazione del Bilancio sociale – ha precisato il prof. Marinosi inserisce con coerenza nella politica di amministrazione trasparente che l’Istituto “Monti” da sempre persegue nei confronti della propria utenza e, come si può leggere a p.2 del documento, consultabile sul sito dell’istituto (https://istitutostatalemonti.edu.it/), permette di spiegare, giustificare, sciogliere le molte incomprensioni e i giudizi spesso infondati ai quali sono indotti gli interlocutori sociali meno informati e poco attenti alle vicende della scuola.”