In treno da Chivasso a Montiglio: prove tecniche per la ripertura della Ferrovia dell’Alto Monferrato

Domenica scorsa, 15 maggio, il treno 668-1936 è transitato sulla linea Chivasso-Asti nel tratto compreso tra Chivasso e Montiglio-Murisengo.

La linea era sospesa dal giugno 2010. Nei mesi scorsi grazie alla Fondazione FS è stato possibile risistemare i binari e le stazioni della tratta. La corsa di domenica scorsa è stata una prova tecnica finalizzata a verificare gli interventi effettuati da RFI per il recupero e la riapertura della cosiddetta Ferrovia dell’Alto Monferrato.

Presenti dirigenti e funzionari della Fondazione FS, tecnici di RFI e l’ingegnere Luigi Cantamessa direttore generale della Fondazione FS che ha dichiarato: “Che questo viaggio sia di buon auspicio affinché i treni tornino su tutte le meravigliose linee della rete secondaria piemontese. L’ultima parte della linea fino ad Asti sarà interessata da interventi di ripristino nei prossimi mesi estivi”. Soddisfazione è stata espressa anche dal Circolo la Nostra Collina, dal Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S.) e APS Amicinbici bik&motion 

“Aver visto un treno transitare dopo 12 anni sulla linea Chivasso Asti anche se solo per prove tecniche è stata un’emozione – commentano Elio Signoroni, Fulvio Bellora e Riccardo Dellora a nome delle realtà associative – Sentire stridere le ruote sui binari e il fischio delle due Littorine titolari della corsa, ci ha riportati all’epoca in cui la linea era attiva ed in poco tempo si potevano raggiungere le località di lavoro e di studio risiedendo nei centri delle nostre province che, sarà un caso, da quando il servizio è stato sospeso hanno visto un decremento dei residenti che, sebbene non ne sia l’unica causa, siamo però convinti che abbia contribuito al fenomeno. Non possiamo quindi che essere grati a tutti coloro, che in questi anni si sono adoperati per la riattivazione della linea considerandola un bene prezioso a servizio dei nostri territori ed una risorsa importante per attrare turisti in particolar modo quelli propensi a soggiorni e ad una mobilità rispettosi dell’ambiente”.

La ferrovia verrà riattivata a fini turistici per i convogli storici e potrà essere un’opportunità per i nostri luoghi, dal momento che il turismo ferroviario muove migliaia di persone. Le associazioni di pendolari sperano però che la linea ripristinata non si limiti a questo e possa offrire nuovamente un servizio ordinario per la mobilità sostenibile dei pendolari.

“Un successivo aggiornamento tecnologico consentirà la ripresa anche del servizio ordinario la cui competenza spetta alla Regione Piemonte che dovrà agire presso il Fondo Nazionale dei Trasporti, gestito dallo Stato, con progetti finalizzati per ottenerne il finanziamento. Il trasporto ferroviario deve essere considerato una risorsa per il futuro ma solo se viene restituito un servizio efficiente con corse cadenzate, almeno dalle 5 alle 21, collegamenti nei festivi, coincidenze puntuali nei nodi di Chivasso ed Asti, informazioni puntuali nelle stazioni in merito a ritardi e/o cancellazioni, integrazione tra i vari mezzi di trasporto pubblici e privati evitando sovrapposizioni come nel passato. Ricordiamo che nel settore trasporti è solo una valida offerta che determina la domanda da parte dell’utenza. Questo è il progetto che abbiamo per i nostri territori e che vorremmo condividere, come cittadini e membri di varie associazioni, con gli amministratori e gli imprenditori locali al fine di fare squadra e di proporre alla Regione un progetto unitario che possa far riflettere sulle vere opportunità che possono derivare dalla riattivazione della linea perché solo in questo modo si potranno ottenere risultati concreti”.

[Fonte foto: Pagina FB Fondazione FS]