I sette candidati a sindaco si sono confrontati sui temi della legalità: la sintesi della serata

Secondo incontro tra i sette candidati,  questa volta organizzato da Libera Antimafia al Teatro Lumiere di Asti.

I sette candidati a sindaco hanno risposto, grazie a un meccanismo di estrazione a sorte delle domande, sui vari temi del manifesto presentato dall’Associazione (vedi notizia allegata) per poi avere tre minuti “liberi” a disposizione per poter completare la spiegazione del proprio programma.

Vista la varietà di temi contenuti nel manifesto di Libera, i candidati più che su questioni specifiche hanno preferito un excursus sul tema della legalità, del contrasto alla criminalità organizzata, dell’ambiente, della mobilità sostenibile, della trasparenza e del consumo del suolo.

Vi diamo qui una sintesi delle posizioni espresse dai candidati nelle tre risposte previste dal format di libera. 

Salvatore Puglisi (Adesso Asti)

Sulla possibilità che esponenti della pubblica amministrazione che vengono colpiti da procedimenti giudiziari, conveniamo sulle loro dimissioni immediate solo dopo il primo grado di giudizio, e non dopo il rinvio a giudizio. Siamo d’accordo con Libera sul censimento degli edifici vuoti per evitare una cementificazione della città: su questo appoggiamo il progetto Ardì della Provincia sulle aree dismesse ed inutilizzate. Un appunto sull’operazione Barbarossa: io ci ho lavorato, come ufficiale dell’Arma. Nell’ambito della Pubblica Amministrazione ci sono stati degli “addentellamenti” con la locale mafiosa, che sono stati stroncati sul nascere. La criminalità mafiosa ha una natura subdola e la Pubblica Amministrazione deve essere chiamata in causa, ma non dobbiamo esagerare con la criminalizzazione astigiana di questo. Dalle indagini non è uscito nessun elemento che faccia presuppore un coinvolgimento specifico. Nel nostro programma vogliamo concentraci su microcriminalità e disagio giovanile.

Paolo Crivelli (Astinsieme)

Sui temi della trasparenza e della comunicazione abbiamo presentato un programma di governo della città frutto del lavoro di ascolto fatto nei nostri percorsi di ascolto, e vorremmo avere le occasioni per presentarlo in maniera più estesa possibile  a tutta la cittadinanza. E’ una base di partenza per questi cinque anni che vorremmo implementare man mano insieme alla astigiani. Noi vogliamo progettare una città del “noi” dove tutti possono partecipare. Il gioco d’azzardo è una tematica che ci vede completamente d’accordo con quanto proposto da libera, e molte delle forze della nostra coalizione hanno partecipato alla raccolta firme per norme più stringenti sull’utilizzo delle “macchinette” nei locali pubblici. Siamo d’accordo con il ritorno alla legge 207. Dobbiamo rispettare le minoranze povere che vengono intrappolate in questi meccanismi. In questi percorsi di ascolto, fatti durante la campagna elettorale, è emersa la preoccupazione dei cittadini per l’inquinamento e il traffico veicolare. Vogliamo puntare molto sulla mobilità sostenibile, le piste ciclabili e la salvaguardia ambientale.

Margherita Ruffino (Popolo della Famiglia)

L’accesso agli atti pubblici è un diritto. Io vorrei una consulta permanente su questo tema  e utilizzare tutti i mezzi tecnologici a disposizione per far pervenire i procedimenti decisionali al pubblico. Vorrei utilizzare i fondi del PNRR per mettere in atto politiche in grado di evitare l’aumento di cubatura degli edifici in cemento. Vogliamo progettare e aumentare il verde in città: uno dei punti che sosteniamo è quello di dare un alloggio al piano terra oppure senza barriere architettoniche a tutti i disabili che non riescono a far le scale. Il nostro programma ha un punto cardine: il reddito di maternità e potenziamento dei servizi per la maternità (scuole, asili nido, ospedali). Chi ha uno stipendio basso non può mantenere la propria famiglia. Io vorrei  discutere un mini reddito di maternità per le mamme, come hanno attuato già altre amministrazioni in Italia, per far sì che le donne vengano incentivate alla maternità. La legge che abbiamo proposto, come Popolo della Famiglia, prevede invece un contributo di mille euro al mese per famiglie per i primi otto anni, rinnovabili nel caso di nascita di un secondo figlio e che diventerebbe un vitalizio nel caso di disabilità.

Maurizio Rasero (coalizione di centrodestra)

Relativamente alla cultura della legalità stiamo facendo molte iniziative legate a questo tema. Per esempio abbiamo organizzato le giornate legate alla trasparenza amministrativa coinvolgendo le scuole. Ricordo che Asti  si è classificata al primo posto in Italia come il Comune con il maggior numero di misure di prevenzione della corruzione intraprese: nell’ambito del report annuale sul Rating Pubblico, redatta da Fondazione Etica, REP e Università LUISS, la complessa attività di prevenzione della corruzione e della trasparenza del Comune di Asti ottiene quindi un importante riconoscimento. Il fenomeno dell’usura purtroppo esiste anche nella nostra città: il tavolo sull’ordine e la sicurezza in Prefettura ha spesso questo argomento all’ordine del giorno. L’usura deriva da una diseguaglianza sociale: su questo tema c’è un coordinamento costante e periodico con tutti gli enti (forze dell’ordine, istituzioni) che partecipano a quel tavolo.

(Maurizio Rasero non ha partecipato al terzo giro di domande, lasciando la sala anzitempo per impegni)

Marco Demaria (Asti in Azione)

Noi abbiamo due importanti enti con cui dobbiamo confrontarci  per le opere pubbliche: l’ ENAC e l’Unione Europea. A questi vogliamo far riferimento come Amministrazione nella gestione economica degli appalti e degli affidamenti. Per la realizzazione dei piani del  PNRR abbiamo bisogno di procedure snelle e sicure: per questo ci sarà un riordino delle competenze, inoltre voglio istituire un tavolo particolare per le consulenze esterne. Questo andrà di concerto con i punti del manifesto, ovvero che in nessun modo si possa dare adito a connivenze di tipo mafioso. C’è bisogno di una forte strategia per avere presidi di legalità e sociali in città, che sono molto importanti. I circoli, le associazioni e i comitati Palio hanno sofferto molto per la crisi pandemica, da lì deve partire il lavoro dell’ Amministrazione Pubblica verso la cittadinanza. Tra i nostri punti anche la sostenibilità ambientale: la gestione che noi proponiamo per Asti è una progettualità che porta al 2030. E’ una nuova concezione di mobilità urbana e del traffico. Come città siamo ancora legati agli anni ’80:  dobbiamo concepire la nostra vita attorno ad un nuovo modello di città intelligente, con una revisione del sistema pubblico urbano per non avere l’ esigenza di utilizzare i mezzi privati. Dobbiamo riutilizzare le ciclovie e rifare i marciapiedi, inoltre  mi adopererei per un ufficio molto potente sulla progettazione europea.

Chiara Chirio (Italexit)

Quello della legalità è un argomento scottante. Personalmente credo molto nel valore della trasparenza: mi impegnerò perché queste soluzioni, contenute nel manifesto di Libera, possano arrivare il prima possibile ed essere  applicate in maniera tempestiva. Pensiamo che con la volontà delle persone e le regole giuste le cose possano cambiare rapidamente. Crediamo nell’ascolto delle persone, e tutta la nostra attività di governo sarà incentrata su questo. Dobbiamo agire rapidamente perché purtroppo sono in arrivo tempi difficili, ancora peggiori di quelli che stiamo già vivendo. 

Maurizio Tomasini (Ancora Italia)

Noi di Ancora Italia vogliamo esprimere un punto di vista alternativo sulla legalità, pur concordando in pieno con le tematiche sollevate dagli amici di Libera. Pensiamo, infatti,  che il discorso debba vertere sulla cultura per prevenire il sorgere di manifestazioni di carattere mafioso. Perciò non vanno curati gli effetti, ma le cause di questo problema. Nel nostro programma vogliamo mettere in atto iniziative per cultura, per incentivare il rispetto e la cultura della legalità, partendo dalle scuole.  Siamo allineati alle richieste di Libera per incentivare le finalità sociali dell’Amministrazione, soprattutto attraverso i beni sequestrati alla mafia. Quindi  più potere di spesa da parte del sindaco per il decoro urbano e la tutela sociale. Noi abbiamo in mente di costituire “Casa Italia” uno spazio dedicato alle attività sociali condivise e ai laboratori di co – housing. Uno dei candidati per ospitarlo potrebbe essere un edificio sottratto alla mafia. Noi intendiamo la politica come servizio ad un cittadino: quindi spazio a tutte le possibilità per decentrare le decisioni dal governo al cittadino. Pensiamo per esempio al D.A.O., uno strumento che si avvale di token per decentrare in maniera autonoma i meccanismi decisionali.  

 

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