E’ corsa contro il tempo per salvare la casa di riposo Città di Asti

Bisognerà fare una corsa contro il tempo per salvare la casa di riposo città di Asti, che nel mese di giugno rischia di chiudere i battenti dopo oltre 100 anni di storia.

La struttura guidata dal commissario Mario Pasino non naviga in buone acque, e dei 300 ospiti che la struttura conteneva prima del Covid ne sono rimasti poco più di 100.

Un rischio anche sul piano occupazionale, dal momento che la casa di Riposo impegna 80 persone a tempo indeterminato è una trentina di operatori con contratti a tempo determinati, come ricorda il segretario della CGIL Luca Quagliotti.

Vogliamo che qualcuno ci dica la verità  – afferma Quagliotti – se la casa di riposo è un patrimonio per la città, i consiglieri regionali e i nostri rappresentanti in Parlamento si facciano avanti. Altrimenti questa realtà ha le ore contate”.

Quagliotti punta il dito anche sulla REAM, a cui era stato chiesto di investire sui lavori di ristrutturazione, ragione per quale nelle settimane scorse è stata chiesta una proroga: “Hanno chiesto il 9% di interesse, si capisce bene che così non si può andare avanti. Inoltre la notizia che in Regione arrivino pressioni da più parti anche da chi vorrebbe smembrare la casa di riposo e darla in mano ai privati. Si dica chiaramente cosa si vuole fare e quale sarà il destino di questa struttura che era più grossa in regione è tra le più grandi in Italia”.

A difesa della casa di riposo cittadina anche il sindaco di Asti Maurizio Rasero:C’è poco tempo per agire – confessa – nei prossimi giorni farò un appello a tutte le forze istituzionali, a partire dalla fondazione per fare uno sforzo congiunto e salvare la struttura. Il commissario ha fatto un grandissimo lavoro per risanare i conti così come i sindacati si sono sempre schierati a sua difesa. Non voglio assolutamente che la casa di riposo diventi un ulteriore contenitore abbandonato nel centro di Asti”.