Lettere al direttore

“Aumenta la sensibilità planetaria verso i temi ambientali ma non esiste attenzione per corso Torino”

Riceviamo e pubblichiamo un nuovo intervento riguardante la situazione di corso Torino. Dallo scorso autunno, quando pubblicammo un servizio sui disagi di chi vive e lavora in zona, nulla è cambiato. Alcuni cittadini ci hanno scritto per riportare l’attenzione su un problema di inquinamento acustico e, più in generale, ambientale, che preoccupa sempre di più.


Dagli anni ’60 abitiamo in corso Torino e non siamo contro le trasformazioni della città, ma crediamo che lo stravolgimento attuato, dal punto di vista della viabilità, sia stato a dir poco ingenuo.
Una delle funzioni del fondo stradale è quella di “assicurare al deflusso veicolare una superficie di idonee caratteristiche di regolarità e di aderenza per il comfort e la sicurezza della circolazione, nel rispetto dell’ambiente.”

Nella scelta della pavimentazione di cubetti di porfido e asfalto, non è stato sicuramente considerato che già solo nei punti di accostamento tra i diversi materiali si generano inevitabili sobbalzi ai veicoli; si può quindi comprendere la continua ed eccessiva produzione di rumori lungo tutto il tratto di strada.
Da strada urbana si è trasformata in tangenziale; mezzi pesanti a tutte le ore, furgoni che, con il loro passaggio sul porfido, sugli attraversamenti pedonali rialzati sempre in porfido e su parti mancanti anche nell’asfalto, producono rumori assordanti, schianti, rimbombi e vibrazioni che si ripercuotono anche sulla stabilità dei fabbricati.

Lo sconcerto maggiore, deriva dal fatto che dopo un’aumentata sensibilità planetaria verso i temi ambientali e della salute, con tanto di emanazione di leggi a tutela, ad Asti, e in questo caso, per i residenti e per chi ha attività in corso Torino, non esiste alcuna attenzione in merito.
Infatti Corso Torino è diventata il prolungamento dell’autostrada; autocarri a gogò, a qualsiasi ora di giorno e di notte, a velocità sostenuta, rumori indescrivibili, irritanti, incessanti, descrivendoli quasi nell’arco delle ore notturne, come tamponamenti e rumori di lamiere.
Anche dal punto di vista della manutenzione, c’è un continuo peggioramento.

Non parliamo delle polveri sottili rilasciate dai pneumatici; noi abbiamo le nostre centraline di rilevamento, direttamente sui nostri balconi e davanzali. Ogni giorno raccogliamo polvere nera che, inevitabilmente, arieggiando i locali in cui viviamo o lavoriamo, entra nelle nostre abitazioni/uffici/negozi e nei nostri polmoni, compromettendo anche il nostro sistema cardiovascolare. Pensate a coloro che corrono, passeggiano, ancor più con gli amici a quattro zampe, con i bambini, altamente vulnerabili all’inquinamento perché respirano più rapidamente e perché le loro difese fisiche e immunitarie non sono pienamente sviluppate. Inoltre, immaginate il disagio, l’instabilità e la pericolosità di chi tenta l’attraversamento a piedi, con un carrellino della spesa o con una carrozzella su passaggi pedonali a tratti senza cubetti di porfido, con rattoppi vari.

Vogliamo l’eliminazione totale del porfido, e una idonea asfaltatura; controllo della velocità dei veicoli; deviazione dei mezzi pesanti che generano ulteriore inquinamento ambientale e peggioramento della qualità della vita.
Chiediamo alle istituzioni il rispetto di norme esistenti che tutelano l’ambiente e la nostra salute.

Lettera firmata