Lettere al direttore

Società della Cura Asti contro l’invio di armi all’Ucraina

Riceviamo e pubblichiamo.


Con il voto espresso ieri dai due rami del Parlamento, l’Italia ha deciso di fornire armi all’Ucraina.

Ricordiamo che la Costituzione della Repubblica italiana ripudia la guerra non solo come strumento di offesa alla libertà di altri popoli ma anche come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Consigliamo a tutti/e la rilettura dell’articolo 11 della Costituzione, che nessuna legge ordinaria può aggirare.

Le controversie internazionali si risolvono con la diplomazia, con il negoziato e con le trattative, in cui ciascuna delle parti coinvolte fa un passo indietro e trova una parziale soddisfazione alle sue esigenze. L’alternativa è la guerra e la vittoria del più forte, l’alternativa sono lutti e distruzioni. Quando le Madri e i Padri Costituenti scrissero l’articolo 11 della nostra Costituzione avevano ancora negli occhi le macerie della Seconda Guerra Mondiale, sapevano bene di cosa parlavano, noi ce ne siamo forse dimenticati?

Chiediamo ai/alle parlamentari, a partire da quelli/e della nostra regione, di votare senz’altro ogni misura di soccorso umanitario per i profughi ucraini e ogni sostegno agli sforzi diplomatici per disinnescare il conflitto. Chiediamo altresì di NON VOTARE l’invio di armi ad una delle parti, vera e propria benzina sul fuoco. Negli ultimi giorni di Febbraio si era parlato di una possibile mediazione del Presidente del Consiglio Mario Draghi, richiesta avanzata dalla stessa Ucraina. Parteggiare e armare una delle parti in causa è il contrario della mediazione, significa far precipitare la guerra in corso verso esiti imprevedibili e potenzialmente disastrosi per l’umanità tutta.

Millenni di storia ci dovrebbero aver insegnato che non esiste una guerra giustificabile, tanto più oggi con le armi micidiali di cui gli eserciti dispongono. Quelli che gli strateghi militari definiscono ‘danni collaterali’ sono esseri umani che muoiono, sono vite distrutte e famiglie disgregate.

Noi, cittadine e cittadini aderenti alla Società della Cura, che abbiamo a cuore la cura del nostro comune Pianeta Terra, diffidiamo il governo italiano ad agire in nostro nome a favore della guerra. Diffidiamo il Parlamento ad appoggiare decisioni scellerate. Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, tutti i parlamentari delle nazioni occidentali si allinearono al vento nazionalista e votarono i crediti di guerra. Fu un massacro, un ‘inutile massacro’ per usare le parole del Pontefice dell’epoca. Vi chiediamo di non rendervi responsabili di un nuovo e peggiore massacro: non fatelo, non in nostro nome! Se volete la pace preparate le condizioni per la pace. Altrimenti, come diceva Primo Levi ‘i vostri nati torcano il viso da voi’, quelli che verranno vi giudicheranno con più severità di quella che oggi noi mettiamo in questo appello.

SOCIETA’ DELLA CURA – ASTI

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