Lettere al direttore

Ospedale Cardinal Massaia di Asti: “La buona, pardon…l’ottima sanità”

Riceviamo e pubblichiamo.


Gentilissimo signor Direttore,

con molto piacere segnalo quello che è un esempio di ottima sanità.

Lo scorso settembre ho accusato (con ricorso d’urgenza al Pronto Soccorso cittadino) un grave malore, che mi ha
portato, dopo i vari controlli diagnostici alle conseguenti dimissioni a dover seguire una specifica terapia domiciliare, poi ad un primo ricovero in urologia per il relativo intervento chirurgico, poi ad altra convalescenza ed infine il secondo e risolutivo ricovero con la conseguente operazione chirurgica.

Ebbene, signor Direttore, quanta bella, efficiente e soprattutto silenziosa organizzazione si cela dietro questa mia piccola storia personale. Dal pronto soccorso, agli accertamenti d’urgenza, alle visite di controllo, ai ben due prericoveri, al coordinamento della programmazione degli interventi, ai due susseguenti ricoveri con relativi due interventi chirurgici, all’assistenza infermieristica, alle OOSS … ma signor Direttore, quanto personale si è adoperato per prendersi cura di me (come di ogni altro singolo degente)?

Il tutto sempre in silenzio, con educazione e preoccupandosi solo ed esclusivamente del mio benessere. Questa, signor Direttore, non è “buona sanità” bensì “ottima sanità”. E ancora, durante le mie ben due degenze nel reparto urologico, mi chiedevo: “Ma quanto sto costando al sistema sanitario?”. Il tutto gratuito e accompagnato pure dal buon cibo che mi servivano.

Con la presente, voglio pubblicamente dire un semplice GRAZIE a tutto il mondo di professionisti (dall’addetto alle pulizie al Primario) che opera nel reparto di Urologia del Cardinal Massaia.

Cordiali saluti.
Giovanni Boccia Consigliere Comunale di Asti

Ah, in tutto questo dimenticavo di riferire che, del mio delicato intervento chirurgico, nemmeno mi sono accorto di averlo subito. Più di così…