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La parola ai ragazzi: “La guerra su Tik Tok”

La guerra in Ucraina è stata definita da molti la “prima guerra su tik tok”. Un tema affrontato a scuola alla Parini, scuola secondaria di primo grado dell’IC3 di Asti, in cui i ragazzi hanno riflettuto insieme ai docenti su questa forma di narrazione “libera e senza limiti” che per molti di loro rappresenta un’importante fonte di informazione. Ecco le loro riflessioni.


Fino alla seconda guerra mondiale si avevano notizie attraverso gli inviati di guerra e per questo il mondo ci metteva tempo a sapere se la notizia era vera o falsa.
Questa volta però non è così. Ora ci sono i social, c’è la rete, mezzi straordinari che consentono una diffusione istantanea della notizia. Così tutti vedono tutto in tempo reale. Questo aspetto ha dei pregi, ma anche dei difetti. Per esempio le persone possono far finta di essere in pericolo così le altre persone che stanno guardando la “live” donano dei soldi o magari, come è già successo, si diffondono immagini o notizie non vere. Secondo me la guerra non dovrebbe essere nè sui social nè nella vita reale.
Ci sono delle persone disgustose che chiedono dei soldi quando a loro non servono. Invece di donare dei soldi alle persone che fanno le “live” bisognerebbe donarli alle famiglie, ai bambini.
(Leila E. J.)

Al giorno d’oggi con tutti i mezzi tecnologici che abbiamo riusciamo ad accedere ai social, un mondo nuovo, un mondo diverso dal solito: grazie al web riusciamo a scoprire nuove cose e a fare nuove conoscenze, ma il mondo dei social non è sempre rose e fiori. Il lato oscuro è composto da falsità, insulti e commenti non molto piacevoli.
Con la guerra in corso tutto questo si è fatto sentire ancora di più. Commenti razzisti verso le persone russe o minacce e insulti a Putin sono sempre più diffusi. Io non sto da nessuna parte sinceramente, ma vorrei solo che tornasse tutto come prima (anche se so che ci vorrà troppo tempo). I social a volte sono falsi, truffe e disinformazione arricchiscono la parte oscura: un esempio è quello di un tik toker che fingendo di essere in mezzo alla guerra ha guadagnato grazie ad alcune donazioni. Questa è una vera propria truffa (ci sono persone che hanno veramente bisogno di donazioni)! La guerra non è semplice e chi non la vive non può giudicare come si comportano o come vivono in queste condizioni o giudicare le persone di origini russe. Il governo non siamo noi e non siamo noi a prendere le decisioni di un presidente. Discriminare delle persone per colpa di alcune decisioni non prese da loro non è giusto.
(Sabrina R.)

Purtroppo al giorno d’oggi i social possono essere usati per guadagnare doni virtuali che poi si convertono in soldi veri… e come riuscire a guadagnare senza sforzarsi ? Facendo disinformazione .
Una delle principali piattaforme che non filtra questo tipo di informazioni è tik tok, il social utilizzato soprattutto dai giovani.
Io penso che prima di credere a quello che si legge/vede bisogna informarsi da fonti sicure e affidabili non da wikipedia o tik tok.
Non credo sia giusto riuscire a guadagnare molti soldi facendo disinformazione, questo significa danneggiare la società.
La situazione in Ucraina ha incuriosito molto coloro che vogliono diffondere notizie false: è vero, alcuni video sono affidabili, ma altri sono del tutto falsi, alcuni presi addirittura da film!
Tutto questo mi sembra una pazzia: è assurdo pensare che ci sono persone che non sanno veramente se riusciranno a sopravvivere alla guerra, famiglie che devono abbandonare parenti, figli, mariti per riuscire a sfuggire a tutto questo, e intanto coloro che pubblicano fake news sono seduti sul loro divano tranquilli dentro casa, al sicuro e non prestano minimamente attenzione a tutto quello che sta succedendo.
Sembra che i social non aiutino a conoscere persone nuove o esporre un’idea, ma a truffare e diminuire le conoscenze degli iscritti.
(Sara B.)

La guerra di tik tok è in parte vera ma in gran parte finta, perché non girano molti video della guerra e quei pochi che girano sono spesso finti e messi con l’intento di fare disinformazione. Magari il video o le foto sono vere, ma la storia raccontata è spesso inventata per fare “Hype”, cioè per diffondere foto, video o notizie spesso false o verosimili per attirare attenzione.
(Gabriel S.)

Ormai sui social ci sono tante notizie sul conflitto Ucrania-Russia. Molte delle notizie sono vere, ma non tutte. Esistono le fake news, ovvero notizie false, esse sono il maggiore problema delle notizie sui social. Molte volte foto e video di molto tempo prima vengono usati per descrivere la situazione attuale; ed è questo il motivo per cui se si vuole essere certi di una notizia bisogna vederla o leggerla su canali ufficiali e fidati. Per me il primo motivo per postare una fake news (pur sapendolo) è la voglia di fare hype, views e likes, ed è normale per una persona voler diventare famosi. Però il problema si crea quando la gente scopre la fake news, le conseguenze possono essere molte: o, raramente, la persona capisce di aver sbagliato ed elimina tutto (l’account o la notizia) oppure l’applicazione/motore di ricerca provvede bannando (disattivando provvisoriamente) l’account di chi ha diffuso la notizia falsa. Inoltre mi dà molto fastidio che ci siano delle persone che pubblicano degli “edit” di militari/bombardamenti (video con effetti, musiche, ecc.), perché secondo me non prendono la situazione così sul serio come dovrebbe essere. Questa è la mia opinione personale.
(Bader K.)

Baraldi Sara, Chiarenza Giuia, El Jaouhary Leila, Kassi Bader, Picillo Miranda, Radouane Sabrina, Santospirito Gabriel – classe 2A


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