Cena benefica per l’Ucraina alla Trattoria Villa Quaglina di Asti

Venerdì 25 marzo la Trattoria Villa Quaglina di Asti organizza una cena di raccolta fondi a favore delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina.

Il costo della cena è di 30 euro, di cui 25 saranno destinati al fondo che PIAM – la non profit con sede ad Asti che da 20 anni si occupa di lotta alla tratta e immigrazione – utilizzerà per la prima accoglienza dei rifugiati ucraini in arrivo nelle sue strutture.

L’invito alla cittadinanza è di stringersi in un gesto concreto di solidarietà. In un luogo simbolico. Perché la Trattoria Villa Quaglina è la nuova osteria che PIAM, con la cooperativa ARGO, ha aperto in un luogo inconsueto: nel mezzo di un centro migranti. Quello che gestisce appunto a Villa Quaglina, casa padronale immersa nel verde alle porte di Asti, sulle colline del Torrazzo (ex Seminario degli Oblati di San Giuseppe in Asti). E allora questa cena diventa simbolicamente un abbraccio tra culture, l’abbraccio ideale tra i rifugiati che già accogliamo (e che tra l’altro a Villa Quaglina lavorano in cucina, in sala e lavorano sapientemente la terra per produrre gli ortaggi, le farine e le paste che abbiamo in menù) e le persone in arrivo per questa nuova emergenza umanitaria.

Per partecipare è richiesta la prenotazione: si può telefonate al numero 3421903110 o scrivere a ristorazione@cooperativargo.org. L’appuntamento è per venerdì 25 marzo alle 20.
Ecco il menù (comprensivo di acqua, vino della casa e caffè): polenta di Villa Quaglina fritta con crema di pomodori secchi, tagliolini di grano duro di Villa Quaglina con ragù di verdure, bocconcini di pollo al curry con piselli e carote (prevista una variante vegetariana), panna cotta agli agrumi.

Trattoria Villa Quaglina

La Trattoria Villa Quaglina è la nuova locanda aperta in spazi rinnovati e accoglienti, con un’area gioco per i bambini, di Villa Quaglina. È aperta tutti i venerdì e i fine a settimana, a pranzo e a cena, su prenotazione, e organizza ogni mese eventi e cene a tema. Non è una semplice osteria. E’ una piccola rivoluzione. È un luogo di colture, culture, mescolanze. Perché immaginare e aprire un’osteria nel mezzo di un centro per migranti, aprendolo alla cittadinanza, è l’essenza dell’inclusione, della condivisione. È il tentativo di dimostrare che l’accoglienza fa bene, davvero, a tutti. Non sottrae risorse, ma al contrario porta valore al territorio. E, in questo caso, porta anche sulle tavole cibo buono e prodotti tradizionali del territorio, riscoperti e coltivati grazie al lavoro dei migranti, come i grani antichi dei Campi di Villa Quaglina e i taglioni e le farine che produciamo.

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