“Solo un progetto di rilancio della città potrà attrarre investitori per il recupero dell’ex ospedale di Asti”

Riceviamo e pubblichiamo


Il vecchio ospedale in quasi 20 anni non ha trovato una destinazione d’uso, una funzione per la città, un investitore.
La Regione ha anticipato all’ASL 19 ML di euro, quale valore della vendita degli immobili dismessi, per il completamento del Cardinal Massaia. L’ASL, con lo scopo di ripianare il debito, ha bandito alcune aste andate tutte deserte.

I tentativi di vendita si sono interrotti quando Rasero ha avviato una trattativa con la Regione, finita nel nulla, per operare una permuta dell’ex ospedale con l’ex Enofila ed altri immobili. Dopo tale fallimento, l’amministrazione comunale non ha più avuto nessun interesse per il recupero del complesso. L’ex ospedale è stato così lasciato in totale stato di abbandono, dove l’unico segno di vita è la colonia di gatti che vi abita.

In questi giorni l’ASL ha bandito una nuova asta, ma abbiamo buoni motivi per ritenere che vada ancora una volta deserta.
Sono state ipotizzate tante destinazioni per quel pezzo di centro storico grande come un intero quartiere: culturale, commerciale, turistico alberghiero, alloggi per anziani, uffici….ed in effetti la variante del Piano Regolatore che ha tolto i vincoli a servizi sanitari, ha lasciato un ampio ventaglio di possibili interventi.

Perchè dunque nessuno compra?
Le aste sono andate deserte per l’ingente valore stimato, ma soprattutto per il fatto che si tratta di un complesso enorme, il cui recupero deve essere previsto da un piano particolareggiato che individui le destinazioni d’uso, corredato da uno schema di convenzione che consenta all’acquirente di prevedere gli investimenti richiesti, gli oneri da corrispondere al Comune ed un piano finanziario che assicuri una gestione sostenibile.

La proposta è quindi di costituire una collaborazione tra ASL, Comune e Regione per mettere a punto la migliore strategia per arrivare ad un progetto urbanistico ed economico che possa rappresentare un interesse reale per investitori privati e pubblici. Il punto nodale è tuttavia rappresentato dalla definizione del quadro di rilancio della città, che abbia in sè la valorizzazione del nostro territorio, della cultura Astigiana e del modello di sostenibilità ambientale entro il quale collocare il progetto di recupero dell’ex ospedale.

Paolo Crivelli. candidato Sindaco alla città di Asti