La TSO infiamma le forze politiche: il Pd chiede lumi sull’avanzamento, Azione vuole mantenere l’opera a due corsie

La notizia che l’Assessore Marco Gabusi ha comunicato il parere favorevole espresso dal Comitato Interministeriale per il finanziamento di 135 milioni di euro finalizzato alla realizzazione di quattro opere strategiche per il territorio regionale, tra cui la Tangenziale sud ovest,  ha riaperto il dibattito tra le diverse forze politiche, soprattutto in vista della prossima campagna elettorale dove l’opera sicuramente sarà una delle questioni più dibattute.

Il Pd astigiano chiede lumi sull’avanzamento della progettazione: “Il sindaco Maurizio Rasero ha anticipato con soddisfazione che la nuova strada sarebbe stata un collegamento leggero.
Da poco il Cipess (Comitato interministeriale programmazione economica e sviluppo sostenibile) ha approvato una serie di infrastrutture per complessivi 6,3 miliardi di euro, tra cui due (terzo ponte di Alba, collegamento stradale Lombardore-Salassa) dei quattro progetti segnalati due settimane fa da Gabusi come strategici per il Piemonte. Tra gli interventi finanziati, della tangenziale Sud-Ovest non c’è traccia. Perché? 
Il deputato Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti, ha dichiarato che “rimangono per ora in stand by alcune opere nonché il completamento della tangenziale di Asti. Per quest’ultima infrastruttura, la somma richiesta dalla Regione era di 40 milioni, sufficiente per un primo lotto del sistema tangenziale, mentre per il completamento occorrerà far inserire l’opera all’interno del nuovo contratto di programma tra Stato e Anas”.

“Oltre l’annuncio di Gabusi e Rasero non c’è dunque nulla di concreto per Asti, soltanto parole interessate visto che siamo in campagna elettorale – continua la nota del Partito Democraticonessun progetto di fattibilità è stato depositato in questi anni, neanche ipotetico o di massima: che cosa ha impedito al sindaco e alla Regione di farlo? Se Rasero aveva in mente un collegamento leggero, oltre a dichiararlo qualche settimana fa, perché in tutto questo tempo in cui è stato sindaco non si è dato da fare a progettarlo? Gabusi e Rasero spieghino perché a Roma non è stato finanziato”.

Sulla questione interviene anche Azione, che chiedono di mantenere il progetto a due corsie abbandonando la versione “leggera” del collegamento: “Parliamo di un’opera notevole e ingente per Asti, tanto dal punto di vista economico quanto da quello paesaggistico. Nondimeno, tale infrastruttura è fondamentale per la viabilità cittadina e territoriale, ancor più oggi dove il finanziamento pari a 40 milioni di euro permette di alleggerire l’onere finanziario necessario alla sua realizzazione. Non si possono nascondere le criticità connesse ai vincoli paesaggistici, né possiamo negare l’impatto sulla bellezza del nostro territorio: tuttavia, se l’aspetto paesaggistico non è da sottovalutare, non lo sono neanche quelli ambientali connessi alla salute dei cittadini astigiani, oggi ostaggio di un basso livello di salubrità dell’aria, né la sicurezza delle arterie stradali oggi pesantemente compromesse lungo l’intero anello costituito da corso Savona, Gramsci, Don Minzoni e Torino.
Queste ragioni ci spingono a considerare l’opera non soltanto strategica, ma fondamentale sia per il traffico pesante, che per quello pendolare e turistico, con particolare riguardo alla riqualificazione del sud astigiano e del collegamento con il torinese e l’ospedale Massaia.
Riteniamo altresì importante il mantenimento del progetto a due corsie, poiché la variante “leggera”, configurandosi più come una circonvallazione che come una vera e propria tangenziale, potrebbe non giovare all’alleggerimento del traffico pesante nelle arterie dell’anello urbano: la conseguenza sarebbe la realizzazione di un’opera onerosa, paesaggisticamente impattante, senza ottenerne pienamente i benefici che altrimenti ne deriverebbero”.