“La città che vorremmo”, la Rete Asti Cambia scrive a tutti i candidati Sindaco

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa della Rete Asti Cambia.


Quasi tre anni fa nasceva Asti Cambia, una rete di cittadini, associazioni e organizzazioni della società civile – apartitica e spontanea – pensata come iniziativa “dal basso” per rendere la cittadinanza protagonista attiva nel contrastare i rischi derivanti dall’inquinamento atmosferico cittadino, sollecitare gli amministratori locali ad adottare provvedimenti urgenti, richiamare tutti noi a uno stile di comportamenti rispettosi della salute e generare, dunque, un cambio di prospettiva collettivo.

In questo già lungo periodo, Asti Cambia ha approfondito studi e analisi, ha cercato di offrire stimoli e proposte concrete all’intera comunità cittadina e ai suoi amministratori e oggi si sente chiamata a cogliere i primi attimi di una campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale che vorremmo fosse canalizzata sui veri problemi della città e, sin dall’inizio, attenta all’ascolto e decisa nel voler affrontare i veri “nodi” dei suoi problemi.

Per questo, abbiamo deciso di sintetizzare una serie di considerazioni e suggerire risposte attuabili, che abbiamo trascritto in un documento e che volentieri offriamo a tutte le forze e a tutti i candidati Sindaci affinché possano rientrare nelle priorità dei programmi di tutti i soggetti in campo. Il contenuto è ovviamente a disposizione di tutta la cittadinanza, al fine di stimolare un dibattito pubblico il più ampio possibile. Pur nell’estrema sintesi, si tratta di un documento analitico di 12 pagine che potrete leggere nella sua interezza in allegato al fondo del seguente articolo.

Questi, in particolare, i temi (più dettagliatamente descritti, appunto, nell’allegato) che offriamo al dibattito politico dei prossimi mesi, augurandoci l’attenta valutazione dei nostri concittadini e dei candidati stessi:
1. E’ prioritario definire la visione della città, a cui fare tendere tutte le scelte e gli interventi che la nuova amministrazione intraprenderà.
2. Questo progetto/visione deve essere il frutto di un’attenta analisi preventiva dei bisogni dei cittadini e non di una elucubrazione aprioristica.
3. La nuova amministrazione dovrà, da subito, istituire Tavoli tematici di Partecipazione cui affidare il compito di mettere in luce criticità esistenti e soluzioni possibili, fermo restando il ruolo decisorio dell’Istituzione. In particolare, predisporre, sin dai primi giorni del nuovo mandato, la costituzione di un Tavolo Partecipato per la definizione di un Piano Strategico, anche propedeutico alla revisione dell’attuale Piano Regolatore.
4. L’amministrazione della città deve guardare all’essere umano e al suo spazio vitale, vissuto anche come generatore di benessere economico collettivo ma dando priorità all’investimento sulla salute e l’ambiente e poi, di conseguenza, allo sviluppo economico.
5. Ridurre drasticamente le emissioni di gas climalteranti e, in generale, le emissioni in atmosfera dovrà essere uno degli obiettivi prioritari per la nuova amministrazione comunale.
6. Evolvere la mobilità urbana verso la sostenibilità, con obiettivo primario il miglioramento della qualità dell’aria attraverso la riduzione dell’utilizzo dell’auto privata, l’ampliamento delle ZTL, lo sviluppo della rete ciclabile, il potenziamento del trasporto pubblico, la riattivazione delle ferrovie sospese, anche attraverso la stesura e approvazione di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) che abbia la priorità sul Piano Urbano del Traffico (PUT).
7. Promuovere un patto educativo territoriale che sancisca, in modo sostanziale e concreto, alleanze, indicazioni e regole destinate a far crescere e consolidare un’idea di città con i diritti dei cittadini (e il loro protagonismo) al centro del suo sviluppo, attraverso uno strutturato piano pedagogico e comunicazionale che è alla base della formazione di una cultura della cittadinanza sempre più necessaria per la nostra città.
8. Pensare a riconfinare la città a misura umana e, dove non è possibile, invertire il processo utilizzando le vie telematiche e il trasporto collettivo sostenibile di persone e cose (le cose alle persone anziché le persone singolarmente alle cose).
9. Potenziare le aree verdi urbane ed extraurbane e le aree protette, rapido incremento della presenza di alberi; preservare e valorizzare l’area verde circostante la città, i due fiumi (Borbore e Tanaro) e le colline che la circondano rendendo queste zone facilmente fruibili ed accessibili; pulizia degli spazi pubblici e decoro urbano.
10. Pensare ad Asti come “la città dei bambini”, con l’obiettivo di promuovere il cambiamento del parametro di governo della città assumendo il bambino al posto dell’adulto, lavoratore, che si sposta in automobile.
11. Riconsiderare le scelte dell’amministrazione relative all’attività in capo all’ASP, per tutti gli ambiti di servizio da essa offerti alla città.
12. Garantire e promuovere i diritti di tutta la cittadinanza, affinché nessuno rimanga indietro e tutti abbiano le stesse possibilità di vivere la città. Accessibilità ai servizi facile per tutti (città dei 15 minuti), minimizzando gli ostacoli alla mobilità derivanti da invalidità fisiche, condizioni di salute, difficoltà legate all’età, al genere, alle diversità culturali.
13. Collegare alla tematica dei contenitori vuoti e degli edifici dismessi anche quella dell’emergenza abitativa.

Di seguito il documento completo: Rete Asti Cambia – La città che vorremmo