Confcommercio Asti: “Prorogare la CIG Covid è necessario, ma non basta”

La riforma degli ammortizzatori sociali appena varata difficilmente potrà cominciare a vedere applicati gli strumenti ordinari in essa contenuti. Servono ancora degli strumenti emergenziali e, nel concreto, il prolungamento della Cig Covid, scaduta lo scorso 31 dicembre – ribadisce il Direttore della Confcommercio di Asti Claudio Brunoa cominciare dalle imprese del settore turismo, per poi abbracciare anche altri ambiti del terziario di mercato ancora fortemente colpiti dalla pandemia”.

Una conferma in merito viene da Luca Mogliotti – Federalberghi che dichiara: “Se non verrà prorogata la cassa Covid almeno fino a fine marzo sono a rischio 500mila lavoratori del settore alberghiero in Italia

Sull’emergenza occupazionale anche la Fipe Confcommercio Asti (pubblici esercizi ) manifesta forte preoccupazione: “Bisogna permettere ai pubblici esercizi di sopravvivere a questo ennesimo momento di emergenza – precisa il Presidnte Provinciale Paolo Scapparinosenza essere costretti a licenziare nessuno per non perdere competenze e professionalità che saranno determinanti al momento della ripartenza vera

Per l’Associazione Albergatrori & Ristoratori Astigiani-Confcommercio il Vice Presidente Claudio Strocco fa rilevare che: “La pamdemia e la conseguente crisi del turismo hanno provocato in due anni la chiusura di 45mila imprese ed i consumi nella ristorazione sono crollati di oltre 56 miliardi di euro. L’inizio del 2022 presenta ancora pesanti sofferenze soprattutto nei centri storici, ed i locali sono costretti a chiudere per mancanza di clienti, è necessario il prolungamento della Cig Covid

Per la SILB Confcommercio – Locali da Ballo – Il Presidente Provinciale Matteo Bosia richiama in maniera decisa più attenzione sulla questione delle discoteche: “Siamo stati messi in ginocchio dai provvedimenti sulle capienze, l’unico settore chiuso e divenuto vittima sacrificale della pandemia. Non basta, anche se necessario , il prolungamento della Cig Covid, servono interventi strutturali urgenti”.

Sul fronte del lavoro autonomo è urgente riformare il sistema degli indennizzi per la chiusura delle attività commerciali – precisa infine il Direttore Claudio Brunoinoltre il riacutizzarsi dell’emergenza sanitaria impone di riattivare con urgenza la moratoria dei finanziamenti bancari estenderla almeno fino al 30 giugno 2022, scongiurando la possibilità che ciò influisca sullo status creditizio dei beneficiari , perchè riteniamo poco realistico – conclude BRUNO – che le imprese siano oggi nelle condizioni di poter riprendere a tener fede agli impegni finanziari assunti, peraltro in questo periodo accresciuti, senza ripercussioni sulla loro stabilità”.