Costruire insieme per essere cittadini: al via il grande progetto di Associazione Missione Autismo di Asti

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Realizzare progetti personalizzati con le famiglie e le persone con disabilità affinché queste ultime possano scegliere come costruire la loro vita, “indipendentemente” dalla loro condizione e agendo parallelamente sui contesti, sociali e ambientali, per renderli più inclusivi. È questo il focus della progettazione di Associazione Missione Autismo Asti che, da ormai due anni, ha avviato un intenso lavoro basato sul dialogo e sullo scambio culturale, volto ad attivare le potenzialità di apertura presenti nel tessuto sociale.

Su questi cardini si fonda il progetto Costruire insieme per essere cittadini. Percorsi di attuazione della Convenzione ONU, che AMA ha presentato come capofila in risposta al Bando 2021 della Regione Piemonte per gli Enti del Terzo Settore. Valutato positivamente e finanziato per l’intera cifra richiesta, il progetto è creato in partnership con il Ce.pi.m di Asti e il Centro Down di Alessandria e, dunque, sui territori di due province e diversi Comuni, in modo da uniformare il lavoro di co-progettazione e condividere pratiche e conoscenze tra Enti del terzo settore.

L’iniziativa si avvale, inoltre, di un’ampia rete di collaborazioni con enti pubblici (quali il Comune di Asti e quello di Alessandria, alcuni Enti gestori, il CISA e CISSACA), ma anche diversi Enti del terzo settore – alcuni dei quali contribuiscono come co-finanziatori – come Anita e i suoi fratelli Onlus e cooperative come Vedogiovane Asti, oltre ad associazione dilettantistiche sportive, associazioni culturali, realtà imprenditoriali impegnate nel sociale e il Centro Servizi volontariato Asti e Alessandria. Si tratta di una rete ampia, ma che, già in fase progettuale, ha condiviso in primi incontri di rete le finalità, gli obiettivi e le attività.

Il progetto, realizzato con il contributo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione con la Regione Piemonte (Settore Politiche per i bambini, le famiglie, minori e giovani, sostegno alle situazioni di fragilità sociale), avrà la durata di un anno nel corso del quale metterà in atto azioni incentrate sui tre nuclei:
· co-progettazione e stesura di progetti personalizzati con famiglie, persone e rete;
· mappatura del territorio e dei contesti di vita sociale, quali i centri aggregativi per bambini, adolescenti e adulti, i centri sportivi, i circoli, ecc..
· modifica e accompagnamento di bambini e ragazzi nei contesti di vita sociale per avviare processi di inclusione e partecipazione.

Il progetto si muove nella direzione del Disegno di Legge Delega al Governo in materia di disabilità, che rientra tra le riforme e azioni chiave previste dal PNRR, approvato il 27 ottobre scorso, che prevede interventi volti a supportare l’autonomia e la vita indipendente delle persone con disabilità in età adulta, prevenendo forme di istituzionalizzazione.

“Grazie ai fondi regionali – spiega Paola Bombaci, Presidente di AMA Asti – vorremmo potenziare il lavoro di accompagnamento alle famiglie delle nostre associazioni e accogliere nuove famiglie che desiderino iniziare a costruire un progetto di inclusione per i loro figli, a partire da subito, dal momento della diagnosi, superando il trauma per mettersi in cammino e poter sognare e costruire il futuro dei propri figli sul piano delle pari opportunità».

Lo scopo del progetto è anche quello di coinvolgere la comunità territoriale, ampliando le reti di supporto alla vita indipendente e all’inclusione delle persone con disabilità: “per questo – sottolinea Bombaci – invitiamo le famiglie e le realtà ricettive a contattarci, per costruire insieme contesti di partecipazione, cittadinanza e inclusione”.

“Ci rendiamo conto – ha concluso la Presidente di AMA – che questo è l’inizio di un percorso che deve portare ad un cambiamento profondo nell’approccio dei Servizi e della realtà nei confronti delle persone disabili che non devono più essere percepiti come soggetti fragili da assistere, ma come persone da accompagnare, attraverso sostegni adeguati, verso la vita indipendente nella società, così come affermato nella Convenzione Onu”.

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