“Un natale 10 e lode” l’augurio di due professori dell’Istituto Pietro Andriano di Castelnuovo Don Bosco

“Un Natale 10 e lode” è l’augurio rivolto a tutti i lettori di ATNews dai due professori Giovanni Casalegno e Giuseppe Milano.

I due professori dell’Istituto Andriano di Castelnuovo Don Bosco anche quest’anno hanno scritto due racconti natalizi per Neos Edizioni. L’antologia, curata magistralmente da Teodora Trevisa, contiene 17 racconti. I diritti d’autore saranno devoluti a International Help per finanziare i tanti progetti umanitari messi in piedi nei paesi in guerra.

Il Pranzo di Natale nella Cattedrale delle parole (G.Casalegno)
«Questo è il racconto di un topo nato dentro un libro e di una cattedrale», comincia così il contributo di Giovanni Casalegno al volume Natale a Torino. Torino 10 e lode!. Il tradizionale volume collettivo, che la casa editrice Neos fa uscire da 10 anni, contiene ogni anno un tema diverso legato alla città. Per Casalegno questo è il settimo anno di partecipazione.

L’eccellenza torinese di cui parla il suo racconto è la casa editrice Utet e in particolare il Grande dizionario della lingua italiana, il più grande dizionario del mondo con i suoi 23 volumi da più di mille pagine l’uno. Casalegno ha voluto celebrare questa “cattedrale di parole”, a cui ha collaborato, con un racconto un po’ fiabesco.
Un nonno topo racconta ai nipotini l’incredibile storia di suo cugino Pennino nato dentro un volume del dizionario dopo l’invisibile invasione di topi subita dalla casa editrice. Pennino scoprì la missione della sua vita: imparare tutte le parole degli uomini contenute nel dizionario, più di 200.000. Ci mise anni ma ci riuscì e la celebrazione dell’impresa coincise con un gargantuesco e sorcesco pranzo di Natale tutto di carta.

La vittoria dei perdenti (G.Milano)
In questo racconto Giuseppe Milano, alla sua terza partecipazione all’antologia Natale a Torino, parla di un’eccellenza particolare. Si tratta delle due squadre di calcio che giocano nel campionato di serie A e che insieme hanno fatto di Torino la città più scudettata d’Italia.

Sasà, il protagonista del racconto, è un ragazzino tifoso sfegatato della Juventus. Passione ereditata dallo zio siciliano che cerca di convincere il padre, suo fratello, a farsi dare l’autorizzazione per accompagnare il piccolo a vedere la sua prima partita della squadra del cuore e del suo idolo Michel Platini, uno dei più grandi numeri 10 di tutti i tempi. Il papà, operaio della Fiat, poco interessato al calcio, accetta di accontentare il ragazzino ma a portarlo allo stadio ci penserà lui. E così si fa procurare i biglietti dal suo capo turno. Il 27 marzo 1983 padre e figlio si ritrovano a vedere insieme la loro prima partita: il derby della mole. Un derby spettacolare con i granata che sotto di due gol a zero in 124 secondi ribaltano la partita segnando tre gol.